Secretum – il ruolo degli informatori nel processo ai templari – Barbara Frale

Il racconto dei Templari, pagina incompresa nella storia dell’Occidente medievale, e un nuovo sguardo su un momento rilevante di un frammento della cultura europea, ancora capace di incuriosire e attrarre dopo quasi settecento anni.

  • Editore ‏ : ‎ Nuova Argos (28 maggio 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 232 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Questo prezioso volumetto giaceva da un paio d’anni nella mia libreria. Complice la settimana storica dedicata sul gruppo Facebook ai templari ho deciso fosse giunto il suo momento.

Premetto che ho letto diversi saggi di Barbara Frale e la apprezzo moltissimo, come storica e come divulgatrice. Il suo stile è comprensibile pur essendo il linguaggio ricercato e la sua passione traspare e giunge fino al lettore.

L’argomento Templari è stato trattato e anche abusato dalla narrativa storica, ecco perchè è di vitale importanza per chi ama la storia leggere saggi che trattano l’argomento in maniera veritiera e oggettiva.

“Secretvm” va dunque oltre la leggenda e attraverso le sue pagine satinate e corredate di eccellente materiale fotografico dipinge il quadro che desideravo proprio ammirare.

Dimenticavo… la prefazione è del grande Franco Cardini.

L’autrice ricostruisce e restituisce la storia incompresa dell’ordine anche alla luce di documenti inediti.

Il principio del libro è l’arresto, il giorno 13 ottobre 1307 che cadeva di venerdì proprio come questo 2023.

“Sarebbe apparso come un giorno qualunque ai cittadini di Parigi, a quel tempo la città più grande d’Europa…”

Il re è Filippo detto il Bello per il suo aspetto, membro della dinastia dei Capetingi, governava la Francia. Apparentemente e fino al giorno prima i rapporti tra i Templari e la Corona erano buoni. Eppure alle prime luci dell’alba del giorno 13, i soldati si presentarono alla grande magione fortificata dei templari, enclos du Temple, per arrestare tutti i frati presenti. L’accusa? Eresia.

L’ordine era nato per iniziativa di Hugues dePayns intorno all’anno 1119, aveva raccolto compagni in una comunità di militari laica per difendere il Santo Sepolcro e la Terrasanta.

La regola venne scritta da Bernardo di Chiaravalle, era il 1129 e alla presenza del legato pontificio venne costituito il primo ordine religioso militare della storia della chiesa latina.

Franco Cardini sottolinea in proposito: ” in un epoca come quella, denominata dalla precarietà istituzionale e dalla violenza cui era improntato lo stile di vita dei gruppi aristocratici, creare un ideale di guerriero religioso costituiva forse l’unica via possibile per cercare di cristianizzare una società che, altrimenti, avrebbe opposto una forte resistenza”

Ma la ragione reale per la quale i templari furono processati quale fu? Non di certo l’eresia, anche se vedremo come in maniera subdola e tramite infiltrati, la corona ricavò le prove della colpevolezza. Persino Dante nel Purgatorio accusò Filippo il Bello di avidità. La ragione sta nelle ricchezze dei Templari che facevano certo gola al regnante.

Mentre il 13 Ottobre 1307 tutti i Templari venivano arrestai, il papa Clemente V era a Poitier a curarsi gli giunge la notizia. Egli aveva già avuto sentore per via delle denunce ricevute nei mesi precedenti dal sovrano che diffamava il Tempio per corruzione. Il papa era l’unica autorità legittimata a indagare sui templari ma poco energia ci mise nella difesa e quando organizzò l’inchiesta già i cavalieri erano stati interrogati, torturati e dichiarati colpevoli. E sarà colui che avrebbe dovuto difenderli che il 12 agosto 1308 promulga la bolla Faciens misericordiam in cui vengono definite le accuse portate contro i templari.

Dicevamo prima di informatori che mesi prima dell’arresto furono fatti entrare nell’ordine per spiare i riti, deviarne l’indirizzo, uno stratagemma che ebbe la meglio in questa battaglia. Così finì l’ordine del Tempio meritando di diventare leggenda.

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