Sinuhe. La spia del faraone  – Christian Jacq

Colto, perspicace e coraggioso, il giovane Sinuhe gode di molto credito alla corte del faraone Amenemhat, al punto che il sovrano lo nomina capo dei servizi segreti, un ruolo di prestigio e di grande responsabilità. Ma quando un gruppo di ribelli tenta di fare irruzione nel palazzo reale, Amenemhat capisce che l’istituzione faraonica è in serio pericolo e decide di affidare a Sinuhe una missione di massima segretezza: insinuarsi tra le popolazioni straniere e intercettare il Nemico che sta tramando nell’ombra contro l’Egitto. Si tratta di un’operazione rischiosissima, tanto più che subito dopo la partenza di Sinuhe, l’anziano sovrano viene avvelenato e il giovane è accusato di essere il responsabile della sua morte. Pertanto, sotto la guida del nuovo faraone Sesostri, l’Egitto si mobilita per dare la caccia al presunto assassino, ma per fortuna non tutti credono nella sua colpevolezza. Grazie all’amore di una donna straordinaria e al sostegno del Vecchio, l’intendente di corte che ha cresciuto il giovane e che crede fermamente nella sua innocenza, riuscirà Sinuhe a portare a termine la sua missione segreta e a far emergere la verità, prima che sia troppo tardi?

  • Editore ‏ : ‎ TRE60 (21 novembre 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 336 pagine

Recensione a cura di Paola Nevola

Era da tempo che non leggevo un romanzo ambientato nell’antico Egitto e devo ammettere che le atmosfere sono sempre affascinanti. In questo romanzo Christian Jacq riprende un personaggio già molto noto in quanto è il protagonista di una delle opere, Le avventure di Sinuhe, più conosciute dell’Egitto, composta nel periodo del Medio Regno, ed è considerata un classico della letteratura egiziana antica.

Lasciarsi coinvolgere dal libro di Christian Jacq, La Spia del faraone,  è come partire per un’avventura emozionante, una spy story ricca di intrighi e suspense alla corte egizia, tra tribù beduine, tra temibili e feroci guerrieri beduini, nei deserti, tra le oasi o sulle montagne fredde della Siria. 

Sinuhe è giovane, ma è molto rispettato e stimato dal faraone Amenemhat per la sua lealtà e cultura tanto che lo ha messo a capo dei servizi segreti. L’Egitto è messo sotto pressione dai libici e da molte tribù ribelli che vorrebbero la morte del faraone, il compito di Sinuhe è quello sventare attacchi alla persona del faraone, sedare eventuali ribellioni, in particolare scoprire chi è il Nemico numero uno che cospira per uccidere il faraone ed annientarlo. 

Quello che non immagina Sinuhe è che qualcuno cospira all’interno della corte, una donna ambiziosa  e vendicativa trama la morte del faraone, lei stessa vuole diventare la regnante assoluta dell’Egitto, nulla poteva impedire ad una donna di salire al trono dei vivi, però aveva bisogno di qualcuno che per sete di potere l’appoggiasse incondizionatamente e che agisse in suo favore con spietata freddezza.

Safeta era una donna ambiziosa: bruna, di bell’aspetto, sempre truccata e profumata alla perfezione, e amante di abiti costosi e di calzature di lusso. Però il successo sino a quel momento ottenuto non le era sufficiente. Safeta voleva di più, molto di più.

Amenemhat convoca Sinuhe invitandolo a partire in una missione segretissima, di cui sono al corrente solo loro due,  mescolarsi tra i ribelli con lo scopo di scovare il Nemico. 

Sesotri il figlio del faraone conduce le truppe a sedare alcune rivolte, Sinuhe è al suo seguito benchè non goda della stima di Sesotri riesce a conquistarne la fiducia sventando alcune imboscate che sembrano premeditate, purtroppo giunge la terribile notizia che Amenemhat è morto avvelenato e che il colpevole è  proprio Sinuhe.

“A causa del grave lutto, l’Egitto sembrava caduto in una sorta di torpore generalizzato. …La morte di un faraone segnava la fine di un mondo, e nessuno sapeva se quello che avrebbe costruito il suo successore sarebbe stato altrettanto florido.”

Vittima lui stesso di un intrigo non gli resta che la fuga  tra peripezie e  difficoltà estreme col rischio di morire di sete nel deserto o tra le fauci di coccodrilli o di essere catturato dalle guardie del Deserto egizie che equivarrebbe ad una condanna a morte. 

Ma Sinuhe  è ingegnoso e perspicace e non si lascia prendere dallo sconforto, trova la forza di fare di necessità virtù, approfittando del fatto di essere un reietto per aver ucciso il faraone decide di insinuarsi tra le tribù beduine e portare a termine la sua missione di spionaggio. Da prigioniero pian piano dopo una serie di prove per dimostrare la sua lealtà alle tribù riesce a conquistare la fiducia di alcuni capi.

Scorrono gli anni Sinuhe è ormai integrato ed ha un ruolo importante in una tribù, ma nel suo animo e nella sua mente non smette di palpitare l’Egitto, il desiderio di tornare da chi gli è rimasto nel cuore, di riscattarsi,  di dimostrare a  tutti la sua innocenza e poter finalmente sconfiggere il Nemico e mettere in sicurezza l’Egitto. 

“E c’era un’altra questione che occupava la mente di Sinuhe: chi l’aveva accusato dell’uccisione di Amenemhat? Quale prova era stata fornita? L’avrebbe mai saputo? Una cosa era certa: attraverso di lui, si volevano smantellare i servizi segreti e privare l’Egitto d’informazioni vitali.”

In patria il suo vecchio tutore e la sua amata credono in lui nella sua integrità, non perdono la speranza che un giorno possa tornare e cercano in tutti i modi di trovare indizi per scagionarlo.

Intanto, a distanza di tempo, le guardie del Deserto capeggiate dall’indomito Aped il Rosso continuano a seguire le sue tracce per catturarlo. Colpi di scena inaspettati  sveleranno l’intrigo portando a smascherare il vero assassino e traditore e finalmente Sesotri potrà condurre le due Terre alla pace.

“Sinuhe doveva portare a termine la sua missione, altrimenti sarebbe rimasto prigioniero di se stesso.”

Christian Jacq con la sua indiscussa maestria ci offre un’avventura travolgente, con un protagonista irresistibile per il suo acume, la sua sensibilità, la sua rettitudine e il suo spirito di adattamento. Ci precipita nell’antico mondo egizio con descrizioni suggestive e dettagliate delle atmosfere della corte, dei deserti, degli accampamenti beduini, rivelandoci usanze e costumi, pennellando personaggi particolari e affascinanti abilmente caratterizzati sia nel bene che nel male.

Naturalmente Christian Jacq da esperto conoscitore dell’antico Egitto intreccia finzione a realtà storica, con personaggi realmente esistiti come i faraoni Amenemhat e Sesotri. Non resta che gustare la storia lasciandoci coinvolgere e avvincere dalla magia della cultura egizia che riscopriamo tra queste pagine.

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.