Storia del soldato Tommaso Cirmena nella prima guerra mondiale Parte 2

a cura di Simone Gervasi
Buongiorno a tutti/e e benvenuti in questo seconda parte della storia del soldato Tommaso Cirmena che ha combattuto nella prima guerra mondiale e ora incominciamo a parlare delle vicende militari nell’anno 1918
Passaggio al XXVII Corpo d’armata
ANNO 1918.
-La brigata fino al 19 gennaio rimane in linea nel consueto settore del Grappa, poi scende a riposo nei pressi di Bassano ed il 21 passa alla dipendenza del XXVII Corpo d’Armata trasferendosi nella zona Vegra – Camazzole.
-Il 14 marzo viene spostata nella regione del Montello, entra in linea nel settore di Cornuda di nuovo alla dipendenza della 66a divisione, alternando i reggimenti nel servizio di trincea nel tratto del Piave: Crocetta — Rivasecca — Barche.
Si susseguono così vari turni di trincea senza altri avvenimenti notevoli.
-Nel settore presidiato dalla brigata l’offensiva austriaca si manifesta il 15 giugno solo con azioni d’artiglieria e nei giorni seguenti la situazione a poco a poco diventa normale.
-Il 22 giugno la brigata, ricevuto il cambio, si porta in posizione di attesa nella zona Maser — Coste — Crespignaga a disposizione della 51a divisione che combatte sul Montello: ma avendo il nemico ripiegato oltre il Piave, non è impegnata attivamente e rimane in riposo nella zona stessa sino al 10 di luglio, allorchè i reggimenti riprendono a turno il consueto servizio nelle trincee del settore di Cornuda e vi rimangono fino al 4 ottobre, trascorrendo un periodo di relativa calma.
-Per la battaglia di Vittorio Veneto, il XXVII Corpo d’Armata, dal quale dipende la brigata Messina, ritornata alla dipendenza della 66a divisione, deve tentare il passaggio del Piave a monte di Fontana del Buoro e procedere a vigorosa offensiva.
-La brigata viene ammassata nei pressi di Capodimonte (Montebelluna), pronta a passare il Piave a mezzo di una passerella da gettarsi in corrispondenza di S. Urbano.
-La giornata del 25 trascorre nei preparativi per il passaggio del fiume; nella notte sul 27 il III/93° inizia il passaggio sulla passerella costruita sul primo filone d’acqua, ma per l’impetuosità della corrente, a causa delle recenti piogge, la passerella è travolta, e vani riescono i ripetuti tentativi per traghettare le truppe a mezzo di barche.
-I reparti allora prima dell’alba, vengono fatti retrocedere in adatta località al coperto nei pressi di S. Urbano.
-Fallito così il tentativo di passaggio, all’alba del 27 elementi del XXVII Corpo d’Armata riescono ugualmente a portarsi sulla sinistra del fiume, transitando parte sul ponte di Pederobba e parte sul ponte B, ceduto per il passaggio dal XXII Corpo d’Armata.
-Passano su quest’ultimo ponte, malgrado l’intenso tiro delle artiglierie austriache, l’intera brigata Cuneo (7° e 8°) e solo tre compagnie del 94°.
-Gli altri reparti della “Messina” rimangono in attesa sulla sponda destra del Piave, poiché il ponte viene rotto in più punti dal tiro di artiglieria e per tutta la giornata non è possibile effettuare passaggi.
-La brigata Cuneo e le tre compagnie della “Messina” passate sulla sinistra del fiume, si lanciano, appena raccolte, all’attacco, e, sfondata la prima e seconda linea austriaca, proseguono, sotto fuoco violento, sino alla fronte Moriago — sud Mosnigo – C. Paludotti — Rivalta, ove resistono tenacemente per tutta la giornata ai numerosi contrattacchi sferrati dall’avversario, specialmente contro gli abitati di Moriago e di Mosnigo.
-Il mattino del 28 una compagnia del 94° entra in Mosnigo mentre le altre guadagnano anch’esse terreno.
-A sera le truppe avanzano ancora verso Bosco e Vidor, spingendo successivamente reparti alla conquista delle alture di Vidor, per facilitare il gittamento di un ponte.
Nelle prime ore del 29 gli obiettivi sono raggiunti: il I/94° occupa le alture di Abbazia, e due battaglioni dell’8° il Castello e le alture a nord di Vidor fino a Colbertaldo, rendendo possibile il gittamento del ponte.
-Il 29 ottobre i battaglioni della brigata, rimasti sulla destra del fiume, ne iniziano il passaggio sopra il ponte riattato all’altezza di Fontana del Buoro senza essere più disturbati dal fuoco nemico, mentre il II/94° ed uno dell’8° reggimento raggiungono Colbertaldo.
-La 66a divisione è così tutta sulla sponda sinistra del Piave; la “Messina” prosegue puntando su Col S. Martino che viene raggiunto a tarda notte e la “Cuneo” avanza in direzione di est portandosi con le estreme punte al torrente Soligo tra Follina e Soligo.
-La resistenza nemica è infranta; gli austriaci ripiegano nella conca Bellunese.
-Alle ore 5 del 30 ottobre è raggiunta la linea Premaor – Pedeguarda ove i reparti si riordinano.
-La brigata quindi riunita a Campea, attende a lavori stradali, ed ivi si trova alla cessazione delle ostilità.
Nel 1918 la brigata risulta
• Dal 1° al 19 gennaio in linea (Grappa).
• Dal 20 gennaio al 13 marzo a riposo (Liedolo – Sega – Carmignano sul Brenta – Vegra – Camazzole).
• Dal 14 marzo al 22 giugno in linea (Settore Cornuda: Crocetta – Rivasecca – Barche).
• Dal 23 giugno al 1° luglio a riposo (Pressi di Crespignano).
• Dal 2 luglio al 4 ottobre in linea (Settore Cornuda).
• Dal 5 al 23 ottobre a riposo (Coste S. Vittore – Apollinare).
• Dal 24 ottobre al 4 novembre in linea (Capodimonte – Montebelluna – Fontana del Buoro – Vidor-Campea).
Al soldato Tommaso Cirmena venne conferito il riconoscimento alla “Croce al Merito di Guerra  – Congedo – Trasferimento
-Il 10 aprile 1919 il comandante del 93 reggimento fanteria brigata Messina, concesse a Tommaso Cirmena la Croce al Merito di Guerra. Il riconoscimento era attribuito ad ogni militare che avesse servito per almeno un anno in zona dichiarata di guerra.
Il 30 agosto 1919 infine  Tommaso Cirmena fu posto in congedo dal deposito del 75° reggimento fanteria brigata Napoli.- Il passaggio a quest’ultima unità non è documentato.
Bene spero che questa bellissima e sensazionale storia vi sia piaciuta.
Buona giornata a tutti/e e buona lettura!
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