Una brava madre – Elisabetta Cametti

Fabrizio Ravizza e Aria si sono incontrati solo una volta. Lui è un editore di successo, appartenente a un’importante famiglia milanese, lei una tatuatrice molto seguita sui social, che vuole cancellare il proprio passato. Pochi giorni dopo quell’incontro, Fabrizio svanisce senza lasciare traccia. Della sua storia si occupa Giorgia Morandi, la conduttrice del programma televisivo che ha colmato il vuoto istituzionale in tema di persone scomparse. Per lei ogni caso è una missione, ogni vita un enigma da risolvere. E non si ferma alle apparenze, nemmeno quando la famiglia di Fabrizio sostiene che si sia allontanato volontariamente. Aria viene trovata accanto al cadavere di un uomo, in una stazione di servizio abbandonata. Impugna l’arma del delitto e confessa l’omicidio. Ha evidenti disturbi della personalità e si sospetta che abbia ucciso altre volte: i media la soprannominano “la serial killer dell’inchiostro”, la procura la considera un soggetto socialmente pericoloso. Ma Annalisa Spada, capo della Squadra Mobile di Milano, non crede nella sua colpevolezza. Due casi paralleli. Due strade lastricate di bugie, tradimenti e verità inconfessabili. Un unico segreto, taciuto per oltre trentacinque anni. Elisabetta Cametti, una delle massime esperte di true crime in Italia, affonda gli artigli nelle pieghe più oscure della mente criminale. E ci mostra che il male è ovunque. Anche qui e ora.

  • Editore ‏ : ‎ Piemme (7 novembre 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 512 pagine

A cura di Claudia Pellegrini

“Due casi paralleli.

Due strade lastricate di bugie, tradimenti e verità inconfessabili.

Un unico segreto, taciuto per oltre trentacinque anni”.

Un nuovo e appassionante thriller di Elisabetta Cametti, una storia corale raccontata da più personaggi, tutte donne, ognuna diversa dall’altra ma tutte accomunate dal loro status di madre e da un sottilissimo filo che le lega l’una all’altra.

La trama segue due storie parallele, due vicende apparentemente scollegate tra loro, che rappresentano gli antefatti dai quali parte tutta la vicenda. Da un lato la misteriosa scomparsa di Fabrizio Ravizza, svanito nel nulla non si capisce se volontariamente o meno, e a cercarlo più che la polizia è una trasmissione televisiva specializzata proprio in casi di questo tipo; dall’altro lato abbiamo Aria, una giovane tatuatrice ventenne che si sveglia in un luogo che le è sconosciuto in compagnia di un cadavere, che peraltro non riconosce, mentre stringe tra le mani un coltello.

Fabrizio appartiene a una nota e facoltosa famiglia milanese ed è un editore di successo. Aria, invece, è una ragazza con evidenti disturbi della personalità che scappa dal suo passato e cerca disperatamente di dimenticarlo, e trova sfogo e libertà disegnando, tanto che è diventata ben presto una tatuatrice molto conosciuta e apprezzata sui social. 

Aria e Fabrizio si incontrano solo una volta. Dopo questo incontro dell’uomo si perde ogni traccia mentre Aria viene trovata su una scena del crimine, una stazione di servizio abbandonata, completamente coperta di sangue e con l’arma del delitto in mano pronta a confessare l’omicidio.

“Il mondo vorrà sapere cos’è successo, se esiste un movente o se nella mia testa c’è stato un corto circuito. Certo che c’è stato: dopo tutto quello che ho subito, come avrebbe potuto non esserci? Comunque, la storia non la racconterò mai, perché fa male e non ha più importanza. È morto. Sono un’assassina. So uccidere. Sono pericolosa”.

Della scomparsa di Fabrizio, come accennato, se ne occupa Giorgia Morandi, una conduttrice televisiva di una trasmissione che specializzata ad indagare proprio sulle persone scomparse. Per questa donna ogni caso rappresenta non solo una nuova sfida emozionante, ma anche una vera e propria missione. Ogni vita è per Giorgia un enigma da risolvere, qualcosa da scandagliare in profondità, non fermandosi mai davanti alle apparenze. La vicenda di Fabrizio la colpisce molto e, come è suo solito, affiancata dal suo staff inizia a investigare per capire cosa sia successo a quest’uomo. Nonostante la famiglia di Fabrizio sostenga che lui si sia allontanato volontariamente, lei non ne è affatto convinta, è certa che c’è sotto qualcosa che non vada, soprattutto in seguito a un’intervista nella quale la fidanzata dello scomparso si è comportata in modo davvero molto strano, accusando la famiglia di custodire un misterioso segreto. 

“Lei sa … e può condannarci all’inferno”.

Dell’omicidio che ha visto protagonista Aria, invece, se ne sta occupando Annalisa Spada, capo della squadra mobile di Milano. È proprio lei ad arrestarla per questo delitto di cui sembra davvero essere la colpevole. Ma cambierà idea presto. Comprenderà che in quella storia c’è molto di più, e che niente è come appare quando vengono ritrovati altri due cadaveri. Tutto dunque porta a dedurre che queste tre morti siano collegate tra loro, anche se non è ancora ben comprensibile in che modo. Intanto i media iniziano a occuparsi di Aria, e cominciano a riferirsi a lei come “la serial killer dell’inchiostro”, mentre la procura la etichetta addirittura come un soggetto socialmente pericoloso.

All’apparenza, dunque, questi due casi, quello di Fabrizio e quello di Aria, sembrano semplicemente casi paralleli, di quelli che si limitano solamente a viaggiare su due binari separati, ma ben presto ci si rende conto che un legame tra i due esiste, e che Aria e Fabrizio sono vittime di un segreto taciuto per 35 anni, un segreto che si è conservato in mezzo a bugie, tradimenti e verità inconfessabili che crolleranno man mano una dopo l’altra.

“Si era considerata scaltra, convinta di essere capace di manipolare la verità. Dimenticandosi che un illusionista a casa di illusionisti rischia di cadere nella rete delle proprie menzogne”.

Una Brava Madre si struttura come un romanzo corale, cinque storie di donne unite da un filo sottile, quasi invisibile, che non solo le avvicina, ma le mette anche a confronto tra di loro. Ogni capitolo, infatti, ci viene narrato secondo il punto di vista di una di queste donne, puntando in particolare il riflettore su quelle di loro che vivono la maternità o la rincorrono come un miraggio. E mentre le loro storie si intrecciano, le indagini proseguono e si cerca la verità nascosta all’interno di famiglie apparentemente irreprensibili e, soprattutto, ritenute più che rispettabili dalla società. Ed ecco svelarsi tutto, ecco la verità, quella che fa male e che è rimasta nascosta per anni, e che ha spinto le madri protagoniste del romanzo a una continua fuga, da se stesse, dalle loro responsabilità, dai loro cari, senza soffermarsi mai a pensare alle conseguenze dei loro gesti.

Ma quale definizione possiamo dare al concetto di madre? Chi può essere definita una brava madre”? Siamo soliti essere ancora troppo affezionati a quell’idea obsoleta di donna come angelo del focolare domestico, colei che deve prendersi cura con abnegazione del marito, della casa e dei figli, annullandosi e fondendosi in questo ruolo, perdendo dunque la propria identità di essere umano di genere femminile. Ma oggi può comunque essere una madre anche colei che realizza le proprie aspirazioni professionali, colei che si prende comunque cura della famiglia e di se stessa senza rinunce eclatanti o sacrifici estremi. Una possibile definizione di madre ce la fornisce anche l’autrice stessa, che scrive:

“Una madre può essere luce o buio assordante. Il pilastro che regge il nostro futuro o l’abisso in cui sprofondiamo. Non ci è concesso scegliere chi ci dona la vita: qualcuno nasce in un abbraccio, qualcun altro all’inferno.”

Elisabetta Cametti ci suggerisce che non c’è una definizione unica, non è possibile rispondere a questa domanda in modo univoco, e le donne, le madri presenti nella sua narrazione sono, non a caso, tutte profondamente diverse tra loro poichè ognuna incarna una tipologia diversa di madre. Una dedica la propria vita ai figli, un’altra antepone il proprio successo personale al benessere della prole. Ma abbiamo anche chi desidera diventare madre a ogni costo e con ogni mezzo, e chi rinuncia alla maternità perché si ritiene inadeguata. Una cerca disperatamente di salvare il proprio figlio, mentre un’altra sembra ignorare ogni pericolo, c’è chi cerca un figlio scomparso per tutta la vita, e chi occulta prove che potrebbero invece essere utili e preziosi indizi per ritrovarlo.

Giorgia, Annalisa, Sveva, Penelope e le altre sono donne profondamente vere, ognuna con la sua fragilità, la sua debolezza, le imperfezioni, i sensi di colpa e i rancori. Tutte loro però a un certo punto si ritroveranno a confrontarsi con loro stesse e con gli altri senza avere alcuna possibilità di nascondere difetti e perversioni, né di sottrarsi alla realtà dei fatti come avevano sempre fatto in passato, celando il viso sotto le varie maschere di coraggio, insicurezza, paura….

Una Brava Madre è un romanzo molto forte, a tratti brutale, pungente, ma molto reale poichè giudica e punisce senza guardare in faccia nessuno, senza tener conto di nulla. Giudica e punisce chi lo merita. Punto. È un thriller psicologico che tiene incollati alle pagine tra morti, sparizioni, indizi, domande ed enigmi da risolvere che, nonostante la mole imponente di pagine, si legge in tempi brevi grazie alla scrittura incalzante e ai frequenti colpi di scena che mantengono alta la nostra curiosità e attenzione, spingendoci a sfogliare sempre un’altra pagina.

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