A caccia di dinosauri. Scavare nel passato per scoprire il futuro del pianeta di Federico Fanti

Perché mai, nell’epoca dell’esplosione della tecnologia, un giovane promettente dovrebbe fare il paleontologo? Quale interesse possono avere oggi ossa e tracce risalenti a milioni di anni fa? Sono domande che Federico Fanti, paleontologo e National Geographic Explorer, oltre che conduttore della trasmissione cult Il cacciatore di dinosauri, si è sentito porre molte volte. Ma la sua risposta è decisa e intrigante: scavare per capire come quelle incredibili creature – il 99,9% di tutte le forme di vita mai esistite! – abbiano affrontato i cambiamenti che la Terra ha subìto (ere glaciali, asteroidi, collisioni tra continenti, estinzioni di massa…) può aiutarci a comprendere perché il nostro Pianeta appaia attualmente com’è e quali mutazioni lo attendano se non trasformeremo presto le nostre abitudini. Ecco perché, sotto la minaccia drammatica del riscaldamento globale, è particolarmente interessante andare a caccia di dinosauri. Conscio di ciò, Fanti ci porta per mano nelle proprie missioni raccontate con ironia e spirito d’avventura, dal Canada alla Mongolia, dall’Inghilterra alla Tunisia, sempre in scenari remoti e affascinanti. Seguendo le sue indagini sul campo, impariamo così a osservare con l’occhio dello scienziato ambienti e stratificazioni e a ridimensionare la posizione della specie umana, una fra le tante sulla Terra. Il mondo non è nostro e la paleontologia – oggi più attuale che mai – ci induce non solo ad accettarlo ma anche a adeguarci di conseguenza.

  • Editore ‏ : ‎ Rizzoli (11 gennaio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 256 pagine

Recensione a cura di Cinzia Cogni

“A caccia di dinosauri” è un libro che mi ha entusiasmato subito per la sua particolarità: a metà tra un romanzo e un saggio, il paleontologo Federico Fanti ci regala una sorta di diario dove racconta la sua passione e la sua esperienza lavorativa, senza tralasciare emozioni e spiegazioni scientifiche.
Una fusione perfetta, scritta in modo chiaro e semplice, anche per chi, come me, ha una conoscenza solo superficiale di questa branca della scienza naturale.

“...non si tratta di uno scavo a cielo aperto, ma di un’antica miniera…
Quando sono lì davanti sento in me un richiamo, troppo forte. Devo scendere laggiù,  devo andare a vedere il primo giacimento di dinosauri nella storia. “

Il mondo dei dinosauri affascina adulti e bambini allo stesso modo, questo perché, ci spiega l’autore, il pensiero che enormi animali a noi sconosciuti popolassero la terra milioni di anni fa prima della comparsa dell’uomo, lascia un senso di stupore e curiosità legato ad uno passato remoto e misterioso, che solo studiando i loro resti da vicino possiamo colmare.
Nell’immaginario collettivo il lavoro del paleontologo consiste nel ricercare i resti dei dinosauri, ma non è solo questo, e dietro, oltre ad uno studio profondo, c’è pure una fatica fisica e mentale . Per questo motivo Fanti ha deciso di spiegare in modo dettagliato la realtà che vive chi dedica la propria vita a “cacciare i dinosauri” e naturalmente ne esce un quadro molto diverso da quello mostrato dai film come Jurassik Park…

” ... si potrebbe dire che il mio ruolo sia solo quello di portare alla luce chi si è estinto, in realtà ciò che faccio è anche provare a capire tutti i perché di quelle esistenze così remote e il motivo per cui oggi la Terra appare com’è…”

L’autore è un professore quarantenne di paleontologia all’università di Bologna, ma fin da ragazzo la sua vera passione è sempre stata viaggiare e svolgere il suo lavoro in quei luoghi sperduti, dove nessuno ha mai scavato. Passando per il Canada fino all’Australia, attraversando il deserto dei Gobi fino a giungere in Tunisia,
la vita di Fanti è un susseguirsi di avventure che oltre a metterlo a dura prova a causa dell’ambiente ostile in cui spesso si trovano le aree di scavo,al tempo stesso gli regalano anche tante emozioni e soddisfazioni.
Fanti però ricorda che c’è anche un risvolto della medaglia, come scavare per giorni senza trovare la benché minima traccia di un fossile, o dover lasciare importanti ritrovamenti in mano a persone del luogo  inesperte, e a volte a causa di mancati finanziamenti o permessi, non avere più la possibilità di  accedere a certi siti anche se fondamentali per la ricerca.

“Abbiamo sbagliato tutto! Bisognerà modificare tutti gli Edmontosaurus disegnati finora. Avevano la cresta! Ci credi? Avevano la cresta!”

L’autore è molto ironico nel raccontare le sue esperienze, nonostante si percepisca che certe avventure siano state davvero rischiose, ha sempre una battuta pronta o un momento particolarmente esilerante da inserire nel  contesto, rendendo la lettura più piacevole e invogliando il lettore a proseguire questo viaggio nel tempo.

“... dopo aver camminato per giorni tra i fossili, ora sono a un centimetro da quel letto d’ossa senza poter toccare nulla…
Quando si decide di aprire uno scavo, la prima cosa da fare è esporre quanto più possibile il livello che preserva le ossa di dinosauro… occorre rimuovere a picconate un enorme quantità di roccia fino a raggiungere lo strato giusto…”

Per svolgere questo mestiere non basta  conoscere il territorio, le formazioni rocciose, sapere qual è il modo giusto di scavare e avere la capacità di riconoscere un osso anche in un minuscolo frammento; bisogna sapersi adattare alle condizioni impervie di certi luoghi e se necessario, avere il coraggio di inoltrarsi nelle viscere della terra o affrontare tempeste di sabbia. A tutto questo aggiungerei che anche l’intuito e un pizzico di fortuna sono fondamentali.
La passione di Fanti per il suo lavoro ,che emerge in queste pagine, è davvero rara, una vera e propria ragione di vita il cui scopo non è solo la “gloria” di ritrovare degli scheletri unici, magari interi,  che potrebbero chiarire molti degli enigmi ancora irrisolti; ma anche dare risposte in merito al territorio e al clima di quel periodo per capire meglio le abitudini dei dinosauri e di conseguenza delineare tutti i cambiamenti subiti dalla Terra in questi secoli.
Questi studi possono aiutarci anche a comprendere meglio il presente, sempre più minacciato dai cambiamenti climatici e soprattutto dalla scelleratezza degli uomini nei confronti della natura, continuando così infatti, anche noi  rischiamo di estinguerci esattamente come i dinosauri, un ipotesi lontana certo, ma se è accaduto in passato, dice Fanti, siamo sicuri che non possa ricapitare?
È davvero un mondo affascinante quello della paleontologia, è stato bello viaggiare vittualmente per il mondo e affrontare numerosi pericoli pur di ritrovare anche solo un fossile…accompagnata da una guida d’eccezione ho finalmente chiaro in cosa consiste esattamente questo mestiere e soprattutto quanta emozione c’è nell’essere la  prima persona al mondo a riportare alla luce il corpo di un animale sconosciuto che nessun uomo nella storia ha mai potuto vedere…sicuramente una sensazione impagabile che si può intuire solo leggendo questo libro.

“...col piede ha appena colpito qualcosa che non sembra un masso come tutti gli altri.  Sembra qualcosa di più…vivo. Aldo ha trovato un osso che fuoriesce dalla terra…
…non immaginiamo di trovarci davanti al preludio di qualcosa di molto, molto più grande e importante…”

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