Alchimia. Il Sole

Iniziamo un fantastico viaggio pieno di magia e misticismo: l’universo alchemico.

Robert Fludd, medico, alchimista e astrologo britannico, visse tra il 1574 e il 1637. Fu un filoso ermetico appartenente alla tradizione ermetico- cabalistica del Rinascimento, sviluppata da Pico della Mirandola e Marsilio Ficino. Scrisse un libro, il Utriusque Cosmi, maiores scilicet et minores, metaphysica, physica atque technica Historia, dove il «mondo più grande» ed il «mondo più piccolo» sono il grande mondo dell’universo (macrocosmo) e il piccolo mondo dell’uomo (microcosmo).

Formatosi ad Oxford, viaggiò lungamente attraverso l’Europa ed infine si stabilì a Londra, dove esercitò la professione di medico. Membro del Royal College of Physicians e ammiratore di Paracelso, si appassionò ai saperi occulti, utilizzandoli anche nella sua attività di medico.

Per Fludd il Sole è il cuore del macrocosmo. Esso si trova al punto di incrocio delle due piramidi della luce e delle tenebre, nella “sfera dell’equilibrio” tra forma e materia. Questa sarebbe la dimora dell’anima del mondo dispensatrice di vita.

Il centro meccanico dell’universo per lui rimane sempre la Terra, mentre il Sole ne costituisce il centro spirituale.

Per Keplero, mistico e astronomo, le sette sfere dei pianeti rappresentano rispetto al loro centro, il Sole, “ciò che processi mentali e discorsivi complessi rappresentano rispetto a una semplice visione intellettuale”. Nel 1507, ricercando le ragioni dell’imprecisione dei calendari dell’epoca, Copernico era giunto alla conclusione che sarebbe stato più facile compilare tabelle dei calendari sulla base di un sistema eliocentrico.

Andreas Cellarius, Harmonia Macrocosmica, Amsterdam 1660
“Al centro di tutte le cose risiede il Sole. Potremmo mai trovare posizione migliore nel più bello tra i templi, da cui questo lume può illuminare ogni cosa in una volta sola? A ragione lo si definisce il Lume, la Mente, il Sovrano dell’universo. Per Hermes Trismegisto egli è il Dio invisibile, l’Elettra di Sofocle lo chiama l’Onniveggente. Così il Sole siede sul suo trono regale e dirige i suoi figli che gli ruotano attorno.” Copernico 1543

Durante il Rinascimento, grazie alle traduzioni del Corpus Hermeticum a opera di Marsilio Ficino, ritornò in voga il culto del Sole. Secondo Ficino il Sole rappresenta in ordine discendente, Dio, la luce divina, l’illuminazione intellettuale e il calore corporeo.

Il Sole nero, anche conosciuto col nome latino di sol niger, è un simbolo ricorrente in alchimia, spesso riferito al primo stadio della grande opera, ovvero la nigredo o «annerimento».

In un testo attribuito sempre a Marsilio Ficino sono descritti ad esempio tre soli: nero, bianco e rosso, corrispondenti ai colori delle tre fasi alchemiche più utilizzate per produrre la pietra filosofale. Del sol niger egli scrive:

«Il corpo deve essere dissolto nell’aria mediana più sottile: il corpo viene dissolto anche dal suo stesso calore e dalla sua umidità; laddove l’anima, la natura di mezzo, mantiene il dominio sul colore dell’oscurità in tutte le parti del vetro: oscurità della natura che gli antichi filosofi chiamavano la testa di corvo, o il Sole nero.» Marsilio Ficino
Cristo-Apollo al centro dello zodiaco

Giordano Bruno ne parla in questi termini, alludendo a una rinascita del Sole in senso spirituale la cui controparte è data dal suo tramonto o dissolvimento sul piano fisico: per questo esso appare nero

«E un Sole Nero, nello spazio, inghiottirà il Sole, la Luna e tutti i pianeti che girano intorno al Sole.» Giordano Bruno

Nel simbolismo massonico, il Sole rappresenta l’eterna Mente, l’oro immateriale. In numerosi templi massonici viene collocato a est, punto da cui il maestro dirige la loggia.

Fonti:

Wikipedia, AlchimiaMistica di Alexander Roob,

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