Alla luce del giorno – David Baldacci

Per lunghi anni, Atlee Pine si è sentita tormentata da un profondo senso di incertezza dopo il rapimento della gemella Mercy. Ora, proprio quando è costretta a porre fine alle indagini sulla sua scomparsa, Atlee fa la scoperta più promettente: l’identità del suo rapitore. In una corsa contro il tempo, Atlee e la sua assistente Carol Blum si recano nell’ultimo posto in cui è stato avvistato, imbattendosi in un caso che sta seguendo l’investigatore John Puller. In modo sorprendente, l’indagine congiunta di Pine e Puller svela un collegamento tra la famiglia del rapitore e un complotto destinato a colpire al cuore della democrazia. Districandosi in questa fitta rete di inganni, bugie e insabbiamenti, Atlee scopre finalmente cosa è accaduto a Mercy, portando alla luce una verità sconvolgente. In questo thriller, due grandi personaggi creati da David Baldacci, l’agente dell’FBI Atlee Pine e l’investigatore militare John Puller, finiscono al centro di una cospirazione globale da cui nessuno dei due uscirà indenne.

  • Editore ‏ : ‎ Time Crime (31 marzo 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 408 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8866885258

Recensione a cura di Claudia Pellegrini

A volte rivangare il passato può essere più devastante di quanto si pensi”

Terzo appuntamento con l’agente speciale dell’FBI Atlee Pine, personaggio nato dalla penna di David Baldacci, acclamato scrittore statunitense di thriller e legal thriller che onestamente ancora non conoscevo.

“Eeny, meeny, miny, moe”.

Questa è la filastrocca che è rimasta impressa nella memoria di Atlee Pine. L’infanzia della protagonista è stata segnata da un evento drammatico, il rapimento della sua gemella Mercy, avvenuto trent’anni prima. Queste inquietanti parole in rima sono state pronunciate a suo tempo dallo stesso rapitore quando ha scelto casualmente chi portare via tra Atlee, che aveva solo sei anni, e sua sorella gemella. Atlee è stata sì risparmiata, sebbene lasciata quasi in fin di vita, ma la sua vita e quella della sua famiglia è stata inevitabilmente rovinata per sempre da quella tragedia, precipitando in un orribile incubo il cui acme si è toccato con l’abbandono inspiegabile da parte dei genitori.

Ma cosa c’è dietro al rapimento di questa bambina? Secondo le indagini dell’agente Pine, coadiuvata e supportata dalla preziosa e rassicurante presenza della sua assistente, Carol Blum, all’origine di questo rapimento ci sarebbe una vendetta messa in atto da una famiglia italoamericana i cui loschi traffici erano stati smascherati da sua madre che all’epoca lavorava sotto copertura in un’operazione contro la malavita di New York.

“La strada che la stava conducendo da Mercy finora era stata lunga e tortuosa e certi giorni la meta le era sembrata irraggiungibile quanto la cima del monte Everest”.

Ma proprio quando Atlee è sotto pressione per porre fine alla sua indagine sulla scomparsa di Mercy, poiché i suoi superiori pretendono che rientri in servizio prima possibile, finalmente avviene una svolta che sembra essere più promettente di tante altre: l’identità del rapitore di sua sorella, Ito Vincenzo, finalmente appare chiara. Chi è costui? Si tratta di un personaggio apparentemente innocuo, che però ha alle spalle la classica famiglia mafiosa italoamericana, e molti scheletri da tirare fuori dagli armadi.

L’indagine personale di Atlee viene a incrociarsi con un altro caso ad alto rischio sul quale sta indagando John Puller, un agente del C.I.D, cioè una divisione dell’esercito USA che si occupa di investigare sui crimini riguardanti militari o ex militari dell’esercito. E a questo punto vale la pena spendere due parole su questo personaggio.

John Puller è il protagonista di un’altra serie molto acclamata di David Baldacci. È un veterano di guerra pluridecorato, uno degli uomini migliori a disposizione dell’esercito statunitense per risolvere i casi più complessi e scomodi. Insomma, in parole povere in questa sede abbiamo un vero e proprio cross over.

Insieme si troveranno intrappolati in una ragnatela intricatissima. Non è facile recuperare indizi in merito, ma la perseveranza dei protagonisti di questa storia da loro una piccola informazione dopo l’altra, fino a delineare un inquietante quadro che vede coinvolti i vertici più insospettabili del potere politico americano.

“Negli anni ho imparato una cosa, devi sperare per il meglio e prepararti al peggio. Ma è anche vero che finchè non sappiamo tutto, non sappiamo un bel niente…”.

Ed è proprio così poiché più Atlee e John Puller scavano nel passato, ma anche nel presente, di chi è coinvolto in questi fatti, più si addentrano in una fitta ragnatela che sembra inestricabile, fatta di legami e dipendenze tra le varie agenzie governative interne, che con le loro reciproche sfere di influenza si vanno a sovrapporre l’una sull’altra creando un insieme di insabbiamenti, accordi sottobanco e alleanze, che messe insieme formano una vera e propria cospirazione globale dalla quale nessuno dei due uscirà illeso.

Devo dire che questo tipo di thriller americano cospirativo e molto legato a certi stereotipi di genere non è tra le mie letture preferite. Ma sono consapevole che siamo nell’era delle cospirazioni, o meglio nel tempo in cui la teoria del complotto è la protagonista di ogni cosa lasciando all’angolo la spiegazione più semplice e razionale, dunque comprendo bene la fascinazione che certe tematiche generano sui lettori. Questo però non significa che questa specifica lettura non sia stata di mio gradimento.

Il romanzo è strutturato in settantotto brevi capitoli dal ritmo concitato e incalzante, caratteristica che rende la lettura molto agevole, impedisce di lasciare capitoli a metà, e inoltre alla fine di ogni capitolo avviene un colpo di scena, un imprevisto che cambia le carte in tavola e ci spinge a leggerne sempre un altro in più. Dunque, nonostante non ami particolarmente l’azione, gli inseguimenti e le sparatorie, questa storia è stata così dinamica da coinvolgermi.

Inoltre David Baldacci si avvale di una scrittura diretta, decisa, senza fronzoli, tagliente, e utilizza ampiamente il discorso diretto, in questo modo ci permette di fare la conoscenza immediata dei suoi personaggi e di ascoltare gli avvenimenti direttamente dalla loro voce. Questo mi ha consentito di comprendere senza alcuna difficoltà anche il passato dei protagonisti, nonostante non avessi letto i precedenti volumi a loro dedicati.

Interessanti poi gli spostamenti dei due agenti a caccia della verità tra alcune tra le zone più note degli Stati Uniti, come New York, Washington, Atlanta e il famigerato New Jersey, la culla della mafia italoamericana che inevitabilmente mi ha fatto pensare a una delle serie tv più geniali di sempre, I Soprano.

Per concludere, una lettura che non mi è dispiaciuta nonostante non rientri in quelle categorie a me più consone, che intrattiene egregiamente con molteplici colpi di scena e una scrittura chiara che va dritta al punto senza perdersi in inutili ghirigori.

Atlee Pine in questa terza indagine riuscirà a trovare sua sorella o almeno ad avere un quadro completo della situazione? Non vi svelo nulla ma lascio parlare direttamente lei:

“Sono venuta qui per trovare mia sorella. Sono molto più vicina di prima. E adesso farò di tutto per riportarla a casa”.

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