Caer Garreg

a cura di Giancarla Erba

“Presto, dategli un animale,  figlio del lampo e degno di un re! Sbrigatevi scellerati!”

Re Connla urlò ai suoi attendenti le disposizioni per dare un cavallo a Gawain dai capelli di fuoco, suo figlio ed eroe di tante battaglie. La guerra era finita e il nemico era battuto e per tutta le sera Gawain e i suoi compagni avevano riso, bevuto e ballato intorno al fuoco, finalmente pace e libertà sarebbero regnate sulle terre di Re Connla. Ma mentre ballava, Gawain fu avvicinato da una fanciulla bellissima, vestita in modo strano .

“Da dove vieni, fanciulla?” disse Connla

“Vengo dalle Pianure di Coloro che Vivono Sempre “, disse lei, “là non c’è né morte né peccato,  siamo sempre in vacanza e non abbiamo bisogno dell’aiuto di nessuno e siamo felici.  E poiché abbiamo le nostre case sulle verdi colline rotonde, gli uomini ci chiamano ”il Popolo delle colline”.

Mentre tutta questa conversazione si svolgeva, Connla  guardava Gawain con sbigottimento, infatti  il re e tutti quelli che erano con lui si meravigliarono molto di sentire una voce quando non vedevano nessuno. 

Infatti, tranne Gawain, nessuno vedeva la Fanciulla delle Fate.

“Chi è Gawain? Con chi stai parlando?”

“Non lo so padre, ma questa signora mi cerca e io so che devo fuggire da lei perché altrimenti non rivedrò più casa mia”. 

Allora la fanciulla intervenne: “Gawain  parla con una giovane e bella fanciulla, che né la morte né la vecchiaia attende. Io lo amo e ora gli chiedo di venire con me, Gawain  dai capelli di fuoco, rubicondo come l’alba con la tua pelle fulva,  una corona di fata ti aspetta per abbellire il tuo bel viso e la tua forma regale. Vieni, e mai la tua bellezza svanirà, né la tua giovinezza, fino all’ultimo terribile giorno del giudizio. Solo per chi vive con lui ora sarà morto”.

Il re, spaventato dalle parole della fanciulla, che sentiva anche se non poteva vederla, chiamò ad alta voce

al suo druido, Cathbad .

“Oh, Cathbad dai molti incantesimi e dalla magia astuta, chiedo il tuo aiuto. Questo compito è

troppo grande per tutta la mia abilità e il mio ingegno, più grande di qualsiasi altro compito che mi sia stato assegnato da quando ho conquistato la regalità. Una fanciulla invisibile ci ha incontrato, e con il suo potere vorrebbe portarmi via il mio caro, bellissimo figlio. Se tu non ci aiuti, egli sarà strappato al tuo re dalle astuzie e dalle stregonerie della fata, sto preparando un cavallo per lui in modo da farlo fuggire, ti prego lancia un incantesimo e fai in modo che corra più veloce del vento,  in modo che possa salvarsi “.

Allora Cathbad il druido si alzò e intonò i suoi incantesimi verso il magnifico cavallo messo a disposizione dal re. Subito dopo Gawain salì sul magnifico animale e lo spronò : “Corri cavallo, corri ti prego, corri come il vento che mi salverò”.

Attraversò fiumi e poi campi di lavanda di un meraviglioso colore viole, vide le magnifiche torri bianche  di Arda e dopo un lungo viaggio, arrivò in una cittadina vivace e allegra, che gli faceva supporre che avrebbe assaporato  la libertà, ma sulla porta di accesso ad aspettarlo trovò la fanciulla con il cappuccio calato sulla fronte. 

“Finalmente sei arrivato,  eri lontanissimo solo due giorni fa, pensavo non avresti fatto in tempo, io sono nel tuo destino e tu sei nel mio… non è possibile sfuggirgli”.

Gawain sentiva una forte attrazione verso la fanciulla e non sapeva cosa fare, anche l’amore per la sua famiglia ed il suo popolo era grande. Ma la giovane fata parlò ancora:  

“L’oceano non è così forte come le onde del tuo desiderio. Vieni con me nel mio curragh, la scintillante canoa di cristallo che consente l’accesso a tutti i regni fatati. Presto potremo raggiungere il reame di Boadag. Vedo il sole luminoso affondare, ma per quanto sia lontano, possiamo raggiungerlo prima che faccia buio, grazie al tuo veloce cavallo. Se vuoi, possiamo andarci e vivere lì da soli insieme nella gioia”.

Quando la fanciulla smise di parlare Gawain dei capelli di fuoco, prese la ragazza, la caricò sul cavallo e si recò in riva al fiume dove entrambi si precipitarono nella  canoa di cristallo scintillante e scorrevole. Scivolarono  via sul mare luminoso verso il sole che tramontava. Nessuno li vide più, né sentì parlare di loro.

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