Diario intimo di un giovane sognatore di Antonio De Cristofaro

Una coscienza radente, lucida e attenta seppure talvolta onirica, si rende evidente in queste pagine che ricordano gli episodi trascorsi di un’intera vita, i tempi dell’infanzia, i tempi della giovinezza dell’Autore. Si dipana una psicologia evidente fin da bambino. Antonio De Cristofaro ripercorre per prima la sua fanciullezza nel paese presepe da cui proviene. I cinquanta e più anni trascorsi, pur avendo lasciato nell’autore pochi segni e molte esperienze hanno il linguaggio di un tempo ormai perduto. Un’epoca altra, in cui l’Italia si stava ricostruendo in fretta, con vigore, energia, passione e piglio incontenibile.
Quel piccolo mondo di un tempo ci è restituito con il favore della memoria e una netta capacità di scrittura. Emergono chiaramente i caratteri, l’humus di un tempo ricchissimo di promesse; il bellissimo paese di Castelforte, diviso tra il fiume Garigliano e la cupola inquietante della centrale nucleare sorta nella valle, la seconda nata in tutta Italia, risalta in tutta la sua dolce-austera bellezza, intatta fino a oggi.
Le piccole storie riportate alla memoria dipingono molto bene un animo decisamente molto maschile, con la passione e il genio incontenibile per il calcio, la soggezione ammirativa verso le ragazze, le reazioni selvagge e violente alle offese, le paure silenziose di un cuore che sempre batte con una sua specifica e finissima sensibilità, già votata alla cultura e al gusto della conoscenza.
Come in un rapidissimo colpo d’occhio l’Autore diventato giovane uomo rivive dolorose e pungenti situazioni familiari, con stati d’animo descrittivamente densi e sospesi, in una coscienza che sempre si pone in equidistanza: a metà tra il sogno e la realtà. Si dice che ogni Autore nei propri libri metta sempre e solo se stesso. “Madame Bovary c’est moi!” diceva lo stesso Flaubert. Ecco, in questo libro il ritratto di un giovane dell’altro secolo (ma che rimane assolutamente evergreen) fa riemergere dai cassetti chiusi una figura già perfettamente delineata, riconoscibile nello scrittore di oggi, che rimane integra negli anni e nel tempo. Proprio come accade al suo splendido paesino d’origine Castelforte, dove il tempo pare si sia assolutamente fermato, preservato in una cartolina d’epoca in cui spicca il bellissimo motto cittadino di epoca medievale “Fortis in sublimi”.

  • Editore ‏ : ‎ Aurea Nox (16 settembre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 111 pagine
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