Dopo il Funerale: Novembre 1975 – Gaetano Barreca

trama

1975, Bari. Luigi è appena tornato da Roma per passare un po’ di tempo in famiglia e rallegrarsi della vita del vicinato e dei vecchi amici che poco sanno dei complotti e degli attentati alla Repubblica che avvengono nella capitale. Tra lobby di potere e servizi segreti deviati, nella sua tesi di laurea Luigi segue le stesse indagini di Pasolini, sul petrolio, e proprio il violento omicidio dello scrittore lo riporta a casa. Sconfitto, deluso. Saranno le stravaganti donne del vicinato, la Gnura Gina e la palermitana Santina con Santa Rosalia sempre affacciata al balcone, a dare nuova vivacità al ragazzo che riuscirà a trovare la sua strada e concepire il suo progetto di un’economia sostenibile ispirata al modello di Comunità proposto dal senatore Adriano Olivetti. Dopo il Funerale è un romanzo corale anni ‘70 in cui tra feste di quartiere, gare sui tacchi dodici e comizi di Berlinguer il futuro dell’Italia ha ancora il sapore di opportunità. Il romanzo “Dopo il Funerale, Novembre 1975” è stato premiato con menzione di merito al premio Artisti per Peppino Impastato 2017 e finalista al premio letterario Bari Città Aperta 2016. L’autore ha precedentemente partecipato ad antologie edite da Mondadori ed Eracle Edizioni.

Link d’acquisto: Dopo il funerale

Copertina flessibile: 293 pagine
Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform; 1 edizione (4 giugno 2016)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 1533621918
ISBN-13: 978-1533621917
Peso di spedizione: 449 g

a cura di Sara Valentino

Dopo il funerale, titolo particolare se vogliamo, si riferisce al novembre 1975 e parliamo del periodo appena successivo al funerale di Pier Paolo Pasolini.

Uso e rubo le parole di Alberto Moravia per descrivere in poche righe chi era e come è finito.

«La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile.» 

Barreca ci conduce da Roma alle strade di Bari, la cosiddetta Bari vecchia, e ci regala uno spaccato dell’epoca. Le mie origini, nemmeno a farlo apposta sono per metà baresi. Ho sentito anche il profumo e l’acquolina in bocca per un piatto di riso con le cozze.

A dire il vero inizialmente non mi stava piacendo molto il romanzo, l’epoca è quella appena antecedente la mia nascita, non la sento mia forse.

L’autore però è riuscito a calarmi nelle vie, nei cortili e attraverso l’utilizzo di locuzioni in dialetto sembra di essere alla finestra, sembra di sentire le donne alla finestra.

“Perché, oltre ai genitori e agli amici di allora, nella loro retorica erano le sole testimoni di quello che si era stati e non si era più. Un punto fermo nel percorso della vita”

La storia di Luigi, neo laureato, giornalista che torna a casa per un breve periodo e ritrova gli amici di vecchia data. Certe amicizie, direbbe Antonello Venditti, fanno dei giri immensi e poi ritornano. L’amicizia è uno di quei valori in cui credo fermamente e in queste pagine l’ho ritrovato.

I valori fondamentali della vita di un uomo, di un ragazzo, di un consorte e di un figlio sono racchiusi in queste pagine che, come la vita, nascondono un velo di tristezza.

“Luigi al contrario era in fase di osservazione, colto da quella specie di estasi che solo un figlio può provare guardando la propria madre impegnata in gesti banali. L’amava tanto. Amava sua madre per le sue debolezze e per l’ardente desiderio di non arrendersi, per il suo quotidiano modo di lottare per la famiglia, per lui, per il padre… preoccupandosi che le loro vite procedessero al meglio”

Pagine che ci ricordano le lotte per la libertà, contro le coste, contro un governo di parte. Le lotte delle donne per la loro affermazione, contro il padre padrone e contro un mondo maschilista che le vuole relegate solo a oggetti e schiavitù.

Ho sottolineato frasi che sono stilettate, sono messaggi che dovremmo fare nostri.

“Un uomo che non mette in discussione la vita del proprio amico non può definirsi tale”

“Era troppo semplice far del male e poi pentirsene”

Questo è un libro che, una volta chiuso, ti resta dentro per giorni, mi ha lasciato un senso di vuoto e impotenza dinanzi alle ingiustizie della vita che infrangono come onde sui faraglioni i sogni e i desideri.

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