ELP – Antonio Manzini

Non si fa che parlare dell’ELP, l’Esercito di Liberazione del Pianeta. Il vicequestore Rocco Schiavone guarda con simpatia mista al solito scetticismo ai gesti clamorosi di questi disobbedienti che liberano eserciti di animali d’allevamento in autostrada. Semmai è incuriosito dal loro segno di riconoscimento che si diffonde come un contagio tra ragazze e ragazzi. La vera violenza sta però da un’altra parte e quando Rocco viene a sapere di una signora picchiata dal marito non si trattiene, «come una belva sfoga la sua rabbia incontenibile»: «un buon suggerimento» per comportamenti futuri. Solo che lo stesso uomo l’indomani viene trovato ucciso con un colpo di pistola alla fronte. Uno strano assassinio, su cui Schiavone deve aprire un’inchiesta da subito contorta da fatti personali (comici e tragici). Per quanto fortuna voglia che facciano squadra clandestinamente anche i vecchi amici senza tetto né legge di Trastevere, Brizio e Furio, che corrispondono al suo naturale sentimento contro il potere. Nel caso è implicata una società che sembra una pura copertura. Ma dietro questa copertura, qualcosa stride e fa attrito fino a bloccare completamente Rocco sull’orlo della soluzione del caso. Intanto crescono in aggressività gli atti dell’ELP fino a un attentato che provoca la morte di un imprenditore di una fabbrica di pellami. Indagando, Rocco si rende conto che forse, dal punto di vista della sensibilità ambientale, sullo stabilimento non c’è molto da ridire. Ma perché i «simpatici» ambientalisti sono giunti a tanto? ELP è particolarmente narrativa e mette sotto un unico segno due casi e due inchieste. Le riunisce lo sfondo di calda attualità sociale. Anche il brusco vicequestore è più ombroso e stanco, sente più acutamente quanto importante sia l’amicizia, e deve investire nell’indagine tutta la sua irruente e sincera passionalità, e tutta la tenerezza della sua invincibile malinconia.

  • Editore ‏ : ‎ Sellerio Editore Palermo (6 giugno 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 436 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Sono tornata alla questura di Aosta in compagnia dei mitici amici che ci lavorano capeggiati dall’impareggiabile Rocco Schiavone. “ELP” è l’ultimo episodio pubblicato per Sellerio da Antonio Manzini.

ELP è la sigla di un movimento di giovani in difesa del pianeta che liberano animali d’allevamento per le strade ma come sempre non tutto è così semplice e le cose si complicano.

Una donna viene picchiata dal marito e così il romanzo diviene anche un importante mezzo per sensibilizzare circa i tanti fatti di cronaca che troppo spesso capeggiano nelle pagine dei giornali. Sarà, quando il marito della donna viene rinvenuto cadavere, che i nostri entreranno in campo e si troveranno dinanzi a un’operazione complessa.

Ritroviamo gli amici di sempre, Brizio e Furio che verranno per un periodo ad Aosta, ci saranno tutti gli amici che conosciamo e qualche inatteso o atteso ritorno. Per me è come stare in compagnia di amici e mi sono goduta la narrazione solita di Manzini che sapientemente spazia tra indagini, omicidi e naturalmente temi importanti.

“Bruciare i giorni è giusto, è sacrosanto quando hai vent’anni. Poi i giorni vanno centellinati, hai presente il barolo? Ecco, fa’ conto che stai bevendo un Barolo, buono e costoso, però non è eterno, finisce”

Schiavone è ancora più malinconico, anche cupo e dubbioso ma anche ironico e irriverente come solo lui sa essere. Il futuro è un’incognita per lui, il suo cuore ancora tanto attaccato a Marina, anch’essa verrà spesso a trovarlo nella sua mente e cercherà di farlo ragionare, di aprirlo all’amore.

“Ora ti dico un pensiero, Rocco, è un fatto che la vita sia meravigliosa. La natura è meravigliosa”

Anche le vicissitudini dei componenti della squadra evolvono e alcuni di loro si troveranno a cambiare, altri a dover decidere per il futuro, altri ancora in balia di vecchi amori ora tornati ingombranti e prepotente.

Forse questo episodio, rispetto ai precedenti, perde un po’ di quella verve alla quale eravamo abituati parlo piuttosto delle indagini meno coinvolgenti rispetto ad altre. O forse è questo nuovo status di Schiavone che ci fa un po’ vagheggiare. La sua stanchezza si percepisce molto e anche un po’ il timore per il futuro e l’età che avanza.

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