Ex vita di Francesco Grimandi

Bologna, settembre 1326. È un momento spinoso per Jacopo Lamberti, che deve fare i conti con una realtà imprevista, ossia trovarsi senza il lavoro con cui si identifica profondamente per questioni di giustizia. La sua razionale concretezza è scossa alle radici. Lo speziale Niccolò Garzoni giunge in suo soccorso fornendogli un aiuto insperato. D’altronde è nelle situazioni difficili che si vedono gli amici. Ma l’indagine che Jacopo si troverà a sostenere va oltre qualsiasi previsione. Come può la nobile Rita Galluzzi, affascinante erede della più importante famiglia di Bologna, chiedere di scoprire chi l’ha assassinata? È forse uno scherzo di cattivo gusto, oppure la ragazza soffre di disturbi mentali? Rita Galluzzi però è seria e indica i dettagli del suo omicidio. Una bella gatta da pelare per il Vicario di Giustizia, alle prese contemporaneamente con un’altra indagine, commissionata dal notaio Graziano Bambaglioli, Cancelliere del Comune di Bologna. Un personaggio potente che può influire sulle sorti future di Jacopo se saprà risolvere il caso che gli ha affidato.

  • Editore ‏ : ‎ Independently published (17 gennaio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 190 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Torno con piacere nel 1326, a Bologna, a trovare Jacopo Lamberti, vicario di giustizia o per meglio dire ex vicario dal momento che è stato sollevato dall’incarico.

Non è un momento semplice per lui, senza tanti preavvisi si è trovato messo alla porta e senza avere mezzi di sostentamento.

Ma nulla è perduto e a quanto pare la provvidenza, come direbbe un personaggio del Manzoni, esiste. Niccolò, lo speziale amico di Lamberti gli propone un caso che ha dello sbalorditivo, sicuramente per uomini del Medioevo.

Rita Galluzzi, una giovane appartenente a famiglia di antico lignaggio si presenta con una richiesta sconvolgente, chiede di scoprire chi l’ha uccisa nella sua vita precedente… Immaginate il nostro Lamberti, uomo tutto d’un pezzo come possa prendere la questione. La ragazza però pare effettivamente ricordare particolari incredibili che non possono far dubitare, sebbene Jacopo pensi poi anche nel corso delle indagini che forse sono sogni o vaneggiamenti. Eppure ha bisogno di lavorare e accetta.

“I filosofi greci credevano nel passaggio dell’anima da un corpo all’altro, l’indicavano come metempsicosi. Pitagora e Platone ne parlano nei loro scritti. La dottrina cristiana però non la contempla, anzi, la rifiuta ritenendola un’idea eretica” Lo speziale lo erudisce così … Lamberti come sempre resta affascinato dal mistero, questo non fa eccezione e decide di volerlo risolvere.

I guai però non vengono mai da soli, ecco che mentre il nostro si lambicca il cervello in strane elucubrazioni sul perchè la vita l’ha reso solo, dandosi la responsabilità di non sapersi tenere le persone, un nuovo caso da risolvere si presenta alla sua porta.

Un omicidio sospetto, un testimone chiave e eccolo nuovamente in pista con le saccocce rimpolpate, in caccia come un segugio. Il suo essere così istintivo e poco propenso a guardarsi le spalle lo porterà a incorrere in non pochi pericoli, ma il suo fiuto non mente mai e sarà un vero piacere seguirlo tra i vicoli bui e nelle ombre della sera.

Iniziava a scalpitare all’idea di cominciare, il tempo non era infinito, e le cose che doveva controllare erano parecchie”

Possiamo ben comprendere come anche i lavori più difficili, in questo caso pericolosi, rendano un uomo vivo e l’eccitazione agita il nostro Jacopo e con lui anche noi ne siamo avvinti.

Costellato di angoli storici di Bologna e di passaggi in cui l’autore ci racconta la storia della questo è un thriller storico che si legge velocemente, d’un fiato! Ma cosa a mio parere ancora più importante è la possibilità che ci viene data di poter riflettere sulla vita, sulle ingiustizie, e sul conto finale che ci verrà consegnato alla fine dei giorni di questa esistenza.

Nel procedere delle indagini, senza nulla rivelare, una ennesima e importantissima riflessione:

“Per quali ragioni si uccideva? Per affermare il proprio potere, o per annientare qualcosa che forse non poteva controllate”

Caro Jacopo Lamberti, uomo d’onore, che credi nei valori di amicizia e rispetto, attraverso la tua crescita impariamo a comprendere che bisogna ritrovare se stessi per vivere, buon nuovo inizio a te, ci vediamo alla prossima.

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