I delitti di Whitechapel. Il mistero di Jack lo Squartatore – Massimo Polidoro e Guido Sgardoli

Mendicanti, marinai appena sbarcati al porto, ubriaconi, ladri. Questa è la gente che si aggira per i vicoli bui e maleodoranti dell’East End di Londra. Difficile uscire da quelle strade indenne. Impossibile se sei una donna e l’ora di Jack lo Squartatore è scoccata. Sybil Conway però è quanto di più lontano dal miserabile mondo di Whitechapel. È una giovane donna acculturata e benpensante, che abita fuori Londra insieme a sua zia Elizabeth. Conduce una vita monotona e semplice, priva di grandi emozioni. Fino al giorno in cui riceve un telegramma da Scotland Yard che le rivela che sua madre è la quarta vittima dello Squartatore. Davanti a una notizia così scioccante Sybil vorrebbe provare qualcosa ma… non è facile empatizzare con la donna che l’ha abbandonata da piccola, diventando una senzatetto, una prostituta da due soldi. Zia Elizabeth in effetti sostiene che se la sia cercata. Anche i giornali, in un certo senso. Come se lo Squartatore, con le sue vittime, stesse ripulendo le strade. Sybil però non è disposta ad accettare un pensiero solo perché è la convenzione. Intende scoprire lei stessa chi fosse sua madre e perché sia stata assassinata. Ma addentrarsi per le vie di Whitechapel non è mai saggio, soprattutto se la scia di sangue lasciata da Jack lo Squartatore è ancora fresca… Un romanzo misterioso e dalle tinte oscure, che catapulta nella Whitechapel di fine Ottocento, raccontando in modo inedito le donne di Jack lo Squartatore.

  • Editore ‏ : ‎ De Agostini (13 settembre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 351 pagine

Cosa ne penso… a cura di Sara Valentino

Un libro letto in due giorni, non mi capitava da un po’ di tempo.
“I delitti di Whitechapel” di Massimo Polidoro e Guido Sgardoli è un romanzo storico davvero intenso ed emozionante, racconta la storia di quei giorni del 1888 quando le strade di uno dei quartieri poveri di Londra furono lordate dal sangue di giovani donne. Le vittime del famigerato assassino, poi chiamato Jack lo squartatore, furono rinvenute uccise per strangolamento e con il corpo martoriato da ferite profonde, macellate e con alcuni organi asportati.
Questo romanzo è in particolare un’indagine privata da parte di Sybil Conway figlia di una delle vittime attribuite al serial killer.
“A volte le risposte si evitavano per pigrizia. Più spesso per timore della verità”
Ecco che il racconto è fatto da un punto di vista femminile e per questo mette in risalto la situazione delle donne dell’epoca e di come la povertà, la perdita di un marito, le portasse a vivere per strada e di espedienti. Furono additate, le vittime,di essere prostitute anche se non era certo né vero, ma così il crimine pareva giusto, pareva se lo fossero meritato.
Lasciati dare un consiglio, ragazza mia. Non avere fretta di giudicare le persone sulla base di quello che fanno o credi abbiano fatto.”
Sybil, che è esistita ma con un nome differente, si ritrova a dover combattere contro questa società maschilista, a dover affrontare il senso di colpa per non aver aperto la porta alla madre nel momento del bisogno.
Finché Sybil sapeva che sua madre era in vita, che, qualunque cosa stesse facendo cavalcava ancora le strade del mondo, si sentiva diversa, si sentiva ancora una figlia. Ora tutto questo era finito. Lei non era più una figlia. Non era più niente.”
Attraverso le vie malfamate di Whitechapel riscoprirà il senso profondo nascosto troppo spesso dietro le tende del pregiudizio, conoscerà persone invero meritevoli e riscoprirà anche il suo rapporto con la madre, anche se ormai troppo tardi.
Le pareva di capire meglio il mondo che aveva intorno e le persone che lo popolavano. Non un mondo fatto di stereotipi e luoghi comuni, bensì di opinioni vere, obiettive, di conoscenza e comprensione, e di umanità, un’umanità che in quei giorni la gente sembrava aver perso
Un mistero ancora oggi irrisolto quello di Jack lo squartatore. Un mistero che nel romanzo Sybil prova a svelare e forse alla verità ci arriva vicina, così vicina da rischiare la vita.
Molto avvincente, davvero ben ricostruita la Londra di quegli anni con particolare attenzione all’enorme divario tra i ricchi e i poveri. Un romanzo ben fatto che consiglio.

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