Il mistero delle cattedrali di Fulcanelli

“Fulcanelli non è più. Eppure il suo pensiero è rimasto, ardente e vivo, chiuso per sempre in queste pagine come in un santuario, e questa è la nostra unica consolazione. Grazie a lui, la Cattedrale gotica ci confida il suo segreto. E non senza sorpresa né emozione apprendiamo in che modo fu tagliata, dai nostri antenati, la prima pietra delle fondazioni, gemma abbagliante, più preziosa dello stesso oro, e sulla quale Gesù fondò la sua Chiesa” (dalla prefazione di Eugène Canseliet). Il libro è proposto in una nuova edizione italiana, con i disegni originali di Julien Champagne.

  • Editore ‏ : ‎ Edizioni Mediterranee (1 luglio 2005)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 328 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8827217835

Recensione a cura di Lia Angy Fiore

“Il mistero delle cattedrali” fu scritto nel 1922 e pubblicato nel 1929 a Parigi. Fulcanelli è uno pseudonimo e la vera identità dell’autore è circondata da un alone di mistero.

“Mistero” è il primo termine che associo a questo saggio, grazie al quale sono stata trasportata in un meraviglioso ed emozionante viaggio tra i simboli delle cattedrali gotiche.Queste “Sfingi di pietra”, con le loro decorazioni e i loro simboli, costituiscono un mondo ricco, complesso, enigmatico ed affascinante; una miniera di informazioni e di saperi di varia natura.

Esse sono un’enciclopedia del sapere medioevale; rappresentazioni di scene di vita quotidiana, degli avvenimenti narrati nei testi sacri, di ideali, ma anche del simbolismo dei vecchi alchimisti.Lo stesso termine “gotico” deriverebbe da “argot”, un linguaggio particolare, “una vera e propria cabala parlata”, utilizzato da una minoranza di individui (chiamati “Voyants” o Figli del Sole) interessati a scambiarsi le proprie opinioni e il proprio sapere, senza essere capiti dagli altri. Fulcanelli teorizza, dunque, l’esistenza di una lingua misteriosa, occulta, rivelatrice del mistero delle cose e delle verità più nascoste, delle quali le cattedrali gotiche sarebbero custodi e depositarie.

“Quante meraviglie, quante cose insospettate potremmo scoprire se sapessimo sezionare le parole, romperne il guscio e liberare il loro spirito…”

Tanti i simboli analizzati da Fulcanelli (molti dei quali ricorrenti), così come numerosi sono i termini, attorno ai quali si apre un mondo di significati e di infiniti rimandi, che conducono tutti ad un unico centro: il sapere alchemico. Questo Sapere superiore non arriva come un’illuminazione improvvisa, pur essendo riservato solo ad alcuni uomini. È una conquista progressiva, ottenuta negli anni, che richiede perseveranza, fede, pratica costante dell’osservazione della natura (la vera fonte di apprendimento), del ragionamento (scevro da pregiudizi e da influenze esterne) e della meditazione. Il cammino verso la vera conoscenza non è una strada rettilinea e ben tracciata e, prima di arrivarci, si può vagare a lungo per false strade e brancolare nel buio.

È stata una lettura complessa, non sempre chiara e comprensibile (non avendo alle spalle molte nozioni di alchimia e di cabala), ma interessantissima. Pagina dopo pagina, ho sentito crescere la mia sete di sapere e la mia curiosità per la simbologia di queste enciclopedie scolpite nella pietra. Tanti i messaggi racchiusi in queste pagine, ma quello che mi ha maggiormente colpita, e del quale farò tesoro, è questo:”Post tenebras lux. Non dimentichiamolo. La luce nasce dalle tenebre; essa è diffusa nell’oscurità, nel buio, come il giorno lo è nella notte”.

Un concetto ripetuto più volte, che attribuisce un significato positivo all’oscurità, senza la quale non vi sarebbe la luce e nemmeno la vita; il nero come materia prima e originaria.” È forse in superficie, in piena luce, o nelle profondità della terra, nell’oscurità, che i semi vegetali possono germogliare e riprodursi?””Nella cottura del Rebis filosofale, il color nero, è secondo i filosofi, il sicuro segno del successo futuro, la prova evidente dell’esatta preparazione del compost…”

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