Il noce – (Juglans regia)

Si usa la corteccia dei rami giovani raccolti a primavera e il mallo (scorza esterna del frutto) colto da giugno ad agosto.

Il Noce è una pianta culturalmente molto radicata in tutte le epoche storiche; basti pensare che era conosciuto anche come l’albero “di Satana”; infatti le sue lunghe radici limitavano e ostacolavano la crescita di altre piante vicine e per la sua imponenza, numerose leggende narravano che sul Noce trovavano rifugio le streghe.

In erboristeria emozionale è un validissimo alleato protettivo, tiene lontani i “vampiri energetici”.

Insegna a rispettare i propri confini e a non dipendere affettivamente dagli altri

Lenisce ferite emotive che derivano da traumi causanti perdita di autostima, in caso di abusi, contro il senso di colpa.

Dona la capacità di riconoscere le responsabilità degli altri e non solo le proprie, aiuta a uscire da relazioni di co-dipendenza.

Rafforza la capacità di reagire immediatamente alle ingiustizie cui si è vittime o alle quali si assiste. Aumenta la capacità di accettare e superare i torti subiti.

Erboristeria tradizionale:

La corteccia dei rami giovani è lassativa e vermifuga.

Il mallo è amaro stomachico, depurativo, antisudorifero, tonico-astringente, ipoglicemizzante.

Il mallo in polvere è cicatrizzante.

Il liquore Nocino

Le origini del nocino non sono chiarissime, ma di certo antichissime. I Romani parlavano di un liquore di noce bevuto dai Picti, popolo dei Britanni, nella notte del solstizio d’estate.

«Il nocino è un liquore da farsi verso la metà di giugno, quando le noci non sono ancora giunte a maturazione. È grato di sapore ed esercita un’azione stomatica e tonica».  Pellegrino Artusi

La leggenda che ruota attorno alle origini del nocino è molto affascinante, con una storia che affonda le radici sia nel cristianesimo che nell’esoterismo, tra santi, streghe e antichi rituali pagani. La notte tra il 23 e il 24 Giugno è la notte di San Giovanni e le noci vanno raccolte proprio in questa sera magica per preparare il liquore e da donne scalze. Il Solstizio d’estate, la notte più corta dell’anno, un momento denso di fascino e magia. Il rimando alla decapitazione di San Giovanni è d’obbligo così come alla leggenda di Salomè e alle streghe che a Benevento danzano ai sabba attorno a un albero di noci.

Queste noci venivano lasciate tutta la notte alla rugiada, considerata una panacea per tutti i mali. Il giorno dopo, il mallo veniva messo in infusione nell’alcol fino alla notte di Halloween (per tornare a riti e streghe).

Fonti: www.ilnoceto.it/ – https://www.dissapore.com/

Erboristeria Emozionale – L’antico sapere delle antenate – Venexia Editrice

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