Il viaggio d’una bimba con Dickens di Kate Douglas Wiggin

In questo curioso e breve testo, Kate Douglas Wiggin ricorda e descrive l’inaspettato incontro con il suo autore prediletto e su tutti gli altri venerato, Charles Dickens, avvenuto su un vagone ferroviario quando lei aveva undici anni. Dickens, infatti, tra il novembre del 1867 e l’aprile del 1868, tenne pubbliche letture in numerose città della costa orientale degli Stati Uniti, fra cui Portland, dove la madre dell’autrice si era recata per ascoltarlo. Kate Douglas Wiggin (1856-1923), oltre a essere stata una prolifica autrice di romanzi e racconti per bambini e ragazzi, fra i quali ricordiamo i tre bestseller Rebecca of Sunnybrook Farm (1903), Rose o’ the River (1905) e Mother Carey’s Chickens (1911), nel 1878 fondò, nei bassifondi di San Francisco, il Silver Street Free Kindergarten, un asilo gratuito per poveri e indigenti, e nel 1880, insieme alla sorella minore Nora, una scuola di formazione per maestre d’asilo.

  • Editore ‏ : ‎ Caravaggio Editore (27 giugno 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 44 pagine

Recensione a cura di Jessica Pennini

Oggi vi parlo di “Il viaggio d’una bimba con Dickens” un racconto tradotto da Caravaggio Editore, una casa editrice che seguo da tempo e amo moltissimo, proprio per l’accuratezza delle loro pubblicazioni e per il proporre anche testi poco o per nulla conosciuti, soprattutto per quanto riguarda i classici. 

Non conoscevo questa autrice, Kate Douglas Wiggin, prima di questa lettura ed è stata una scoperta interessante. 

Documentandomi sull’autrice ho avuto modo di scoprire qualcosa della sua vita: oltre che scrittrice, era anche educatrice e si occupava dell’educazione infantile in un periodo in cui essa non era diffusa. Questa suo impegno nell’istruzione dei bambini, a cui dedicò molte opere, tra cui la più famosa “Rebecca of Sunnybrook Farm”, mi ha colpita molto e me l’ha fatta apprezzare anche come persona. 

Passando al testo in questione, si tratta di un racconto molto breve, in cui Kate racconta il breve incontro avuto con lo scrittore Charles Dickens quando era solo una bambina. L’autrice era una bambina che amava leggere e sognare tra le pagine, proprio come capita a noi, senza annoiarsi mai. 

“La noia in un bambino, come in una persona adulta, significa mancanza di sogni e di visioni, e di tali cose noi ne avevamo a iosa.” 

Tra i numerosi volumi che possedeva la sua famiglia e che anche lei stessa aveva letto più volte, il suo autore preferito era Charles Dickens, che Kate venerava in maniera assoluta. “Mi sembra che nessun bambino oggidì abbia il tempo d’amare un autore come i bambini e i giovani di quella generazione amarono Dickens; né penso che alcun autore vivente di oggi faccia nascere la passione esattamente nel medesimo modo”. 

Questa affermazione dell’autrice è un chiaro segnale del suo amore verso il celebre romanziere, con cui mi trovo d’accordo, essendo Dickens uno dei miei autori classici preferiti. 

Non solo il mio idolo mi aveva fornito degli amici umani, da amare, con i quali ridere e piangere, ma aveva perpetrato il suo genio nelle cose; in modo che, svegliandosi o dormendo, ogni mazzo di agrifoglio o vischio, ogni pudding fosse vivo; ogni stampella trasudava di Tiny Tim; ogni grillo e ogni ramino che cantava e fumava avevano un’anima”. Questo è uno dei passi che mi ha colpita di più, perché capita spesso, quando un autore ci appassiona particolarmente, di ritrovare qualcosa di lui e dei suoi romanzi anche nella vita reale. 

Dickens si trovava negli Stati Uniti per tenere alcune letture pubbliche dei suoi libri ma Kate non aveva potuto assistervi. Mentre si trova in treno con la madre, diretta da uno zio, scopre che Dickens viaggia sul suo stesso treno e qui avviene l’incontro fortuito. “Non ho mai saputo come successe; non avevo nessun piano, nessuna preparazione, nessuna intenzione, nessuno stimolo; eppure corde invisibili mi tirarono via dal mio posto e, percorrendo di corsa il corridoio, mi sistemai timorosamente, ospite inaspettata, sul posto d’onore”. 

L’emozione di trovarsi davanti al proprio idolo è sempre immensa e posso immaginare quali sensazioni si siano scatenate nell’animo di Kate in quel momento. 

La loro conversazione verte principalmente sui libri di Dickens, che lei aveva letto, anche più volte, cosa che sorprese lo stesso autore, vista la giovane età della bambina. Kate scrisse questo racconto molto tempo dopo questo breve incontro, ragione per cui molti particolari le sfuggono, anche se le emozioni e la felicità del momento le rimasero per sempre impresse. 

“Vorrei poter ricordare ancora di più della sua conversazione, ma ero troppo felice, troppo euforica e troppo inesperta per prendere appunti consapevoli del dialogo. Ricordo di aver percepito che non avevo mai conosciuto nessuno così bene e così intimamente, e di aver parlato con lui come si parla nell’oscurità o davanti alla luce tremolante di un fuoco”. Anche Dickens manifesta una grande commozione quando Kate rivela che avrebbe voluto assistere alla sua lettura, manifestando così ancora una volta la sua devozione verso di lui come autore. 

“Alzai lo sguardo un secondo dopo, quando fui sicura che le lacrime nei miei occhi non sarebbero cadute, e con mio stupore vidi che gli occhi di Dickens erano esattamente nello stesso stato d’umidità. Quello fu un momento da non dimenticare, anche se ero troppo giovane per apprezzarne appieno il significato”. 

Anche questo è stato uno dei passi che più ho preferito e che mi hanno emozionata di più, in cui ho sentito vicini entrambi i protagonisti di questo incontro.

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