Intervista a Montechiarini Monia -“LE STREGHE DI SCOZIA. INDAGINI TRA FATE, RITUALI E AMULETI”. 2022.

Monia ci accoglie sempre più “scarmigliata” e determinata. Grazie per essere con noi nel nostro spazio virtuale nuovamente,  parlandoci in anteprima di uno dei tuoi ultimi saggi storici.

E’ pubblicato da  Edizioni Penne & Papiri, che lo ha esposto in anteprima all’importante rassegna di divulgazione storica appena conclusasi: il “Festival del Medioevo” di Gubbio. 

Il titolo è “Le Streghe di Scozia. Indagini tra fate, rituali e amuleti”. 

  • Di cosa parla?

Il libro svela i processi contro le streghe scozzesi, realmente avvenuti e documentati, ed è frutto di ricerche e indagini condotte in questa terra meravigliosa personalmente, nel corso di molti anni. Di essa conosciamo i paesaggi mozzafiato, le guerre d’indipendenza, i nomi di nobili combattenti, come Maria Stuarda e Black Agnes. Però ho scelto di raccontare i documenti sulle guaritrici popolari (folk healers), ostetriche e altre protagoniste che, pur rimanendo quasi sconosciute, hanno contribuito a tramandare i loro antichi usi. 

Gli atti esaminati ne svelano le cure, i rimedi, le ricette e gli oggetti magici. 

  • Dalla trama ho potuto leggere alcuni nomi di donne accusate di stregoneria. Ci vuoi parlare magari di una di esse che più ti ha colpito?

Difficile scegliere solo un nome, perché le storie di queste “streghe” sono tutte uniche in qualche modo. Geillis, “La Dama Bianca”, Joanet sono solo alcune delle protagoniste che mi hanno colpito. La prima è la donna processata per stregoneria e come “ammaliatrice” che compare anche nella serie TV “Outlander” con degli aggiustamenti ovvio. In realtà fu una guaritrice di successo, finché il suo datore di lavoro azionò la macchina giudiziaria quando notò che la sua dipendente, nonostante la mancanza di istruzione, sembrava possedere un talento nell’alleviare il dolore e la sofferenza dei malati incurabili. Ricostruisco come sempre i veri motivi alla base del processo, che erano ben diversi  dai complotti e dai  “licenziosi cortei” descritti negli atti durante la reggenza di Re Giacomo.

Storie toccanti su cui ho indagato, lo ammetto, a volte con difficoltà perché tra le confessioni emergono dettagli ben descritti dalle stesse streghe che finora sono stati poco approfonditi: come quelli di Beth che racconta ai giudici di essere riuscita a eludere Satana, di “baci scampati”,  ma anche nuovi nomi con cui il diavolo in persona ribattezzava le sue adepte. Mi soffermo sulla descrizione dei momenti in cui, durante i sabba, l’accusata ricevette il “marchio” in un modo molto doloroso e su un posto preciso del corpo.

  • Nel tuo saggio emerge la tua deformazione professionale potremmo dire, quindi tracci l’identikit delle streghe scozzesi. Puoi darci qualche anticipazione?

Mi sono concentrata sulle professioni e sulle antiche pratiche che erano ad esse legate. In particolare compaiono guaritrici, ostetriche ma anche lavoratrici impegnate in attività specifiche della zona, diverse da quelle italiane: vi erano donne esperte nella tessitura e follatura della lana ad esempio. Esse per renderla impermeabile, la lavoravano per ore, accompagnando le fasi con delle benedizioni in lingua gaelica. Pratiche molto antiche, intonate dalla più anziana del gruppo. Altre indagate invece erano dedite alla produzione di burro, attività che divenne molto redditizia e svolta proprio dalle donne che caddero sotto al sospetto di coloro che non guadagnava tanto. Dal Medioevo in poi, esse correvano il rischio che il diavolo in persona rovinasse l’operazione, per cui vennero adottati molti rituali di protezione per porre rimedio.

  • Nel saggio racconti anche di riti, magie, rimedi. A titolo di solo esempio c’è un argomento che ci narreresti per incuriosirci?

Sicuramente uno degli aspetti finora poco esaminati è quello della “Stregoneria attraverso il cibo” e il tipo di strumenti magici usati:  compaiono il latte, alcune farine, ma anche distillati e altre pietanze, che venivano cucinate per celebrare ricorrenze particolari come “All How’s Eve”, Halloween. 

  • Ma tu indaghi nel dettaglio sia delle azioni compiute durante il sabba che dei “prodotti” usati?

Sì, e anticipo che buon vino e birra accompagnavano i sabba, sempre secondo le parole delle protagoniste. Proprio a questi aspetti ho voluto dedicare alcuni capitoli del libro. A corredo di questi prodotti, un altro dato  molto interessante è rappresentato dagli amuleti impiegati non solo dalle streghe, ma anche dai capo Clan. Oltre a descrivere i materiali e la funzione, ne ho ricostruiti alcuni con l’aiuto di orafi. Tra gli incantesimi destinati alle donne invece, è molto interessante quello per trasferire il dolore del parto dalla moglie al marito, o su un animale, come anche quelli per attrarre la fortuna e la vittoria in battaglia.

  • Stavolta compaiono le Fate, altre creature magiche. Cosa ci puoi anticipare? 

Un pomeriggio ero all’interno del cottage di Staffin, sull’Isola di Skye, dove rileggevo i verbali di una donna che aveva appena dato alla luce un bambino. Con stupore finalmente avevo trovato uno dei racconti delle donne scomparse. La sospettata descriveva  le gravi condizioni di salute della sua famiglia, a cui avevano posto rimedio creature magiche dopo le sparizioni. Effettivamente  queste vicende venivano comprovate da oggetti di reato, rintracciati nei cerchi di pietra dopo i fatti. Una guaritrice in particolare, a cui un vasto numero di persone facevano riferimento (e che, effettivamente, risultano guarite) descrive i suoi incontri con la “Regina delle Fate” ben vestita. Era proprio lei a fornirle i rimedi salutari. Purtroppo le accuse gravanti sulla presunta strega erano troppe, e non vennero considerate le testimonianze a suo favore. 

  • Anche stavolta ti occupi delle sirene e creature simili, vero?

Sì, sono molti gli esseri magici legati ai luoghi d’acqua e alle Highlands, e tutte figurano dai documenti anche scientifici. Dalla Gruagach, divinità antichissima connotata dai lunghi capelli, al popolo delle foche a cui dedico sempre le mie ricerche quando sono in Nord Europa. Sono affascinata dalle “selkie” e stavolta ho riscontrato molte testimonianze, giudicate attendibili, le quali ne confermano l’esistenza descrivendole “con un petto sviluppato, capelli scuri e lucidi, pelle soffice”. 

  • Nei tuoi capitoli dedichi spazio alle erbe, nello specifico hai prestato attenzione a quelle usate dalle guaritrici scozzesi. Ci dici qualcosa?

Certamente, non potevo tralasciare l’uso specifico delle erbe e delle piante scozzesi e il loro scopo terapeutico, ma anche magico. Sono davvero molte: cito solo a titolo d’esempio l’erica, il tasso, il cardo, che venivano somministrate per curare stati febbrili, le infiammazioni delle vie respiratorie ecc. Fondamentale era però azionarne il potere unendole alle preghiere, come quelle destinate alle “giovani in cerca d’amore”, per invocare la protezione della Madonna durante il parto con l’aiuto delle levatrici, o per scacciare il malocchio che aveva colpito un bambino. In questo caso la guaritrice aveva unito anche spezie, semi e movimenti delle mani molto particolari…

  • So che tu studi e leggi sempre nuovi processi di stregoneria. Cosa possiamo aspettarci in una prossima pubblicazione?

Sto portando avanti una collana dedicata al fenomeno della Stregoneria in tutte le regioni d’Italia, ma non solo. Ho raccolto tutti gli atti inerenti le Streghe del Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, e poi finalmente mi dedicherò al Sud Italia ed alle isole.

Sono due però i libri appena usciti, l’altro per Intermedia Edizioni “Streghe, avvelenatrici e cortigiane oneste di Roma”, e ho appena finito di tradurre atti arrivatimi dagli archivi austriaci.

Prosegue l’attività di divulgazione storica, ed ho appena partecipato alla conferenza organizzata dal Festival del Medioevo per il Festival delle Corrispondenze. Approfitto di questo spazio gentilmente offertomi, per invitarvi ai prossimi incontri, sarò nuovamente a Viterbo con due appuntamenti imperdibili alla fine del mese di ottobre. In questa occasione e in anteprima nazionale, mostrerò un antico amuleto che veniva impiegato per le guarigioni e non solo, proprio in Scozia.

Ripartiranno i corsi, anche on line, sulla storia della magia attraverso le fonti storiche, a cura del centro studi dedicato alle “Indagini sulla Storia”.

Grazie a Sara per avermi dato la possibilità di fare questa bella chiacchierata, nonché al pubblico di Septem Literary, che mi segue con interesse, aiutandomi a svelare i veri motivi nascosti dietro ai processi per stregoneria, ridando voce al passato attraverso le indagini sulla storia. 

Il libro è acquistabile su https://www.penneepapiri.it/prodotto/streghe-scozia-2022/ e sui principali store on line, come Mondadori, Feltrinelli ecc.

Foto di Ferdi Terrazzani

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