La confraternita delle ossa (La serie di Radeschi Vol. 1) di Paolo Roversi

a prima indagine di Enrico Radeschi
Trama. Milano, 2002. Molti misteri s’intrecciano sotto la Madonnina. Tutto comincia quando un noto avvocato viene assassinato in pieno giorno nella centralissima piazza dei Mercanti: prima di morire, però, l’uomo traccia uno strano simbolo col proprio sangue… Da qui parte una complicata indagine che porterà Enrico Radeschi, giovane aspirante giornalista nonchè hacker alle prime armi, a indagare, insieme allo scorbutico vicequestore Loris Sebastiani, su una misteriosa confraternita che trae ispirazione da san Carlo Borromeo e persegue un disegno spietato per ristabilire l’ordine morale in una società giudicata corrotta. A quello dell’avvocato seguiranno altri omicidi o presunti tali, come l’inquietante schianto di un aereo contro il grattacielo Pirelli. Nel frattempo, una conturbante femme fatale, soprannominata “la Mantide” dagli inquirenti, seduce e uccide giovani ragazzi nei giorni di festa, facendone poi sparire i corpi. Chi è la donna misteriosa? E chi la protegge? Qual è il disegno ultimo di questa confraternita millenaria? Cosa si nasconde nei sotterranei del Duomo di Milano e nella cripta di un’altra famosa chiesa milanese? Un thriller mozzafiato e incalzante, scritto con una prosa efficace e immediata.

  • Editore ‏ : ‎ Marsilio (3 ottobre 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 394 pagine

cosa ne penso….
“La confraternita delle ossa” è stato per me il primo incontro con Paolo Roversi e con il suo straordinario personaggio Enrico Radeschi. Siamo a Milano, a me confinante quindi gioco quasi in casa, riconosco luoghi e vie della città anche se il giallo è ambientato nei primi anni del 2000.Tutto ha inizio con il ritrovamento del corpo dell’avvocato Giovanni Sommese, il suo nome appartiene a una cerchia molto prestigiosa di avvocati. Viene ritrovato con un pugnale conficcato nel ventre in piazza Duomo, a fargli da sfondo e guardare i suoi ultimi istanti di vita e il volto del suo assassino c’è l’abete grande addobbato per le feste natalizie ancora in corso. Sommese riesce a tracciare un simbolo, togliendosi il coltello dalla pancia, lo fa usando il suo stesso sangue.Il giovane Radeschi, gionalista alle prime armi ma con una grande voglia di arrivare si trova con il suo nuovo capo, il caporedattore di Telecity Milano a iniziare da lì da questo primo omicidio. Conosceremo i suoi amici, chi lo indirizza con sapienza verso il mondo dell’informatica quello degli hacker. I soldi sono pochi, nessuno è disposto a pagarlo per i suoi pezzi e lui, Radeschi, crea un sito, un blog “Milanonera” e inizia a raccontare dell’omicidio e dello strano simbolo che ha fotografato ma a cui nessuno presta troppa attenzione.Il giallo ci coccola perchè dipinge le vie, i sentimenti, i giochi, la vita dei personaggi. Il giallo però prende velocità, accadono fatti che rendono tutto molto doloroso, il male arriva a sfiorare troppo da vicino il nostro Radeschi.Sotto la città, nei cunicoli chiusi da un tempo, sulle tracce di un antico manoscritto, di un antico rituale c’è una confraternita che lavora nell’ombra, chi sbaglia al suo interno paga, paga caramente.L’autore non ci risparmia scene molto crude che arricchiscono la storia e tengono il lettore ancorato alle pagine. Le sorprese non sono neanche finite, tra le notti brave delle vie di Milano si nasconde una mantide che adesca e fa sparire giovani uomini.Radeschi e il suo inseparabile giallone, una Vespa degli anni Settanta, in compagnia non troppo amabile del vice questore Sebastiani ci proverà a fare luce su cosa sta accadendo nella città di Milano. “Le sensazioni sono tutto, sono ciò che ci fa respirare e immaginare cosa succederà dopo.” Questo è ciò che sa fare Paolo Roversi con le parole, con uno stile a volte irriverente, a volte sfrontato e duro come la gavetta di Raschi ma anche come la vita che ci attende fuori dal libro. Felicissima di aver conosciuto questo autore, trovate una intervista che mi ha gentilmente concesso sul blog, proseguirò la lettura dei suoi altri lavori.

Sara Valentino

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