La leggenda di Azzurrina e del castello di Montebello

C’è poca letteratura sulla storia di Azzurrina, alias Guendalina, figlia di Costanza e Ugolinuccio Malatesta di Montebello.
Questo è un racconto perché si tratta di un libretto di circa 80 pagine, decisamente poco curato, infatti ho riscontrato numerosi refusi che, per il prezzo decisamente troppo elevato non mi sarei aspettata.
Tuttavia, ho avuto modo di conoscere la storia di questa bimba albina, che per il suo tempo, parliamo infatti del 1375, era un chiaro segno demoniaco.
La famiglia per questo motivo la teneva sotto stretta sorveglianza e in isolamento.


Le indagini di Paola Amadesi, l’autrice, ripercorrono sia le fonti web che quelle delle note trasmissioni televisive, senza tralasciare anche il consulto con alcuni medium.
Come sempre, in questi casi, è interessante scoprire dove finisce la storia e inizia la leggenda; forse semplicemente e tristemente le risposte vanno ricercate nell’ignominia dell’essere umano, o nelle sue paure e ignoranze.
Una bimba che gioca a rincorrere una palla di pezza, una scala, un sotterraneo, un urlo.. il silenzio.

Sara Valentino

Trama. Una bambina scomparsa a fine del XIV secolo, ancora fa echeggiare la sua voce disperata e il suo grido angosciato ogni cinque anni il 21 giugno al solstizio d’estate. In un castello del tutto pieno di presenze che reclamano attenzione, quello di Montebello in provincia di Rimini, dove spesso si recano i ricercatori del paranormale per effettuare esperimenti.

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