La mite – Fëdor Dostoevskij

  • Editore ‏ : ‎ Feltrinelli; 4° edizione (5 giugno 2013)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 96 pagine

A cura di Simone Gervasi

Il racconto narra le vicende della moglie e del marito nella Russia di fine 800.

Il marito trova la moglie morta in strada, dopo essersi assentato per un periodo di tempo, e incomincerà a parlare di lei ponendosi varie domande raccontando nel contempo la loro triste storia.

Il marito era proprietario di un piccolo banco dei pegni e cercava di vivere la vita alla giornata.

Non era né povero né ricco ma aveva dietro di sé un passato molto grigio e triste.

Un giorno mentre stava lavorando incontra per la prima volta una ragazzina di 16 anni e se ne innamora immediatamente.

Con il passare dei giorni scopre che la ragazza vive con le zie tiranne che non hanno una buona fama.

La ragazza aveva perso i suoi genitori da bambina e le zie avevano deciso di prenderla con sé.

Lui allora, visto che se n’era innamorato, fa un gesto che poche persone avrebbero fatto ovvero decide di farle la proposta e di sposarla.

Una volta sposati la situazione non migliora e la nuova moglie incomincerà a comportarsi in modo strano.

Dostoevskij era rimasto in quel periodo molto colpito dall’ondata di suicidi che scossero la Russia di fine 800.

In particolare rimase colpito da tre suicidi e questo fu uno delle motivazioni che lo spinsero a scrivere questo racconto.

La Mite nell’opera corrisponderebbe alla ragazza perché il proprietario la definisce una donna di carattere mite.

Ma in realtà come lui stesso scoprirà avrà un carattere apparentemente mite.

Dostoevskij come spesso veniva detto in passato era uno studioso dell’animo umano e effettuava un certo scavo a livello psicologico.

Non solo ma i lettori che conoscono molto bene Dostoevskij, sapranno che i suoi libri narravano storie vere ma molto tristi, andando a trattare varie tematiche dell’epoca.

Io ho sentito sempre parlare della bravura di Dostoevskij ma non avevo mai letto una delle sue opere.

Anzi vi dirò che ho imparato ad apprezzarlo leggendo piano piano i suoi libri.

Pensate che Dostoevskij mi era stato consigliato tempo fa e la mia primissima opera che lessi fu “Le Notti Bianche”

Mi rendo anche conto che la Mite e Fëdor Dostoevskij non siano semplici nell’approcciarcisi.

Io comunque vi consiglio di leggerlo assolutamente e fatemi sapere tra i commenti chi di voi lo ha letto.

CITAZIONE

“Né parlai quasi tacendo. Io sono un maestro nel parlare tacendo, ho parlato tacendo per tutta la mia vita e ho vissuto delle vere tragedie dentro me stesso tacendo ” 

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