La papessa di Milano. Le cronache dei Visconti – Livio Gambarini

22 gennaio, Anno Domini 1277. Dopo quindici anni di guerra civile, un corteo trionfale entra a Milano e culmina nella piazza innevata di Sant’Ambrogio. È l’inizio di un periodo di splendore per il giovane Matteo Visconti, che con determinazione punta alla grandezza come signore della città. A sostenerlo e consigliarlo c’è Maifreda Pirovano, sua cugina e amore giovanile, che ha rinunciato ai privilegi aristocratici per mettersi al servizio di Cristo e degli oppressi. Ma le braci dell’odio non sono sopite, e gli antichi nemici attendono solo l’occasione giusta per infrangere quel sogno dorato. Guido della Torre, erede in esilio degli antichi signori di Milano, e l’astuto Cassono tramano da lontano per riguadagnare il potere perduto. E il fremito spirituale che serpeggia nelle strade e raccoglie adesioni perfino nelle case dei Visconti potrebbe rivolgersi a loro vantaggio. Da qualche tempo, infatti, i Figli dello Spirito Santo vanno predicando qualcosa che non si è mai sentito prima. Parlano di parità tra uomo e donna. Parlano della necessità di rifondare la Chiesa. Parlano di una Papessa. Livio Gambarini ci conduce con maestria tra intrighi politici e ideali religiosi, rendendoci spettatori privilegiati del più drammatico processo inquisitorio che il medioevo lombardo ricordi, e ci fa rivivere la durissima scelta tra ciò che è giusto e ciò che conviene, tra dovere e ambizione, tra chi si ama e chi si può sacrificare.

  • Editore ‏ : ‎ Piemme (16 maggio 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 688 pagine

Recensione a cura di Patrizia Martellini

Livio Gambarini, dopo aver scritto i 4 volumi della saga fantasy Eternal War, è tornato alla narrativa storica, facendo conoscere i Visconti che nessuno ricorda.

Io avevo letto il suo “Ottone, il primo dei Visconti” un libro di alti contenuti storici, che ho amato molto, anche perché rievoca fatti avvenuti nel’200 tra il Verbano e Milano, sconosciuti ai più.

Questo romanzo invece, che copre il periodo dal 1277 al 1300, è ambientato a Milano; la descrizione della città è così perfetta che leggendo il romanzo mi è sembrato di camminare per le sue strade. Il testo ha una base storica solidissima, dovuta ad una ricerca molto approfondita fatta dall’Autore, che ha voluto ricercare anche i minimi particolari.

Ma vediamo ora i due protagonisti. Maifreda Pirovano, che appartiene ad una importante famiglia nobile, è una donna di forte temperamento e portata naturalmente al comando, ma se si legge bene tra le righe si scopre una persona a cui la famiglia ha negato la possibilità di diventare sposa e madre, costringendola a prendere i voti. (Sappiamo che questa tragedia continuerà per secoli per le ragazze di famiglie nobili).

Matteo Visconti, nipote di Ottone, è figlio di Teobaldo, che fu capofamiglia dei Visconti, fino alla battaglia della Guazzera nel 1276, in cui venne catturato e barbaramente giustiziato dai Della Torre.

Ma tornando a Matteo, possiede un ottimo addestramento alle armi e un buon grado di cultura, è sposato con Bonacossa Borri, che non è nobile e gli darà molti figli.

Matteo è un personaggio impetuoso e di una simpatia devastante, la sua figura ravviva tutto il romanzo. 

Quello che non è ancora stato detto finora è che questo romanzo di Gambarini contiene una bellissima Storia d’Amore, che lo illumina: Maifreda e Matteo sono i protagonisti di questa storia, che non avrà fine. Sarà però un amore negato.

Le loro vite si svolgono parallelamente, infatti Maifreda abbraccia l’ordine degli Umiliati, che le permette di aiutare deboli e indifesi, in aperta ribellione con la famiglia d’origine, che l’avrebbe voluta in clausura.

Matteo viene nominato Signore di Milano e dovrà difendere la città, entrando in guerra con chi la vuole conquistare. Se non siete a conoscenza della storia italiana del ‘200, vi dico solo che c’erano tanti staterelli, sempre in guerra tra di loro.

Anche i Della Torre tornano all’attacco per cercare di riprendersi Milano. Matteo li sconfigge nella Battaglia di Vaprio d’Adda; questo capitolo mi è piaciuto moltissimo, Gambarini è grande quando descrive i combattimenti! Voglio aggiungere che non è una narrazione splatter, cosa che io apprezzo molto.

Nel frattempo Maifreda si unisce ai Figli dello Spirito Santo, seguaci di Santa Guglielma, dando inizio a tutti gli eventi negativi, per lei e per la sua Comunità, che li porteranno all’accusa di Eresia.

Il Processo ai Figli dello Spirito Santo, pilotato dai Della Torre, è in realtà un processo volto a colpire la Famiglia Visconti, tramite gli Eretici.

Adesso mi fermo perché mi accorgo di avere scritto una recensione fiume, come al solito, ma in questo libro corposo c’è ancora tantissimo da scoprire!

Chiudo dicendo che c’è un personaggio che ho odiato tantissimo, viscido, pusillanime, perverso … non vi dico il nome, ma solo un piccolo suggerimento … è un inquisitore.

Veste grafica: all’inizio del libro è stata posta una piantina di Milano, che permette di seguire le vicende del romanzo, inoltre vi è anche un utilissimo elenco dei numerosi personaggi. Il tutto così risulta più comprensibile.

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