La principessa d’Irlanda di Elizabeth Chadwick #letturacondivisa

DALL’AUTRICE DELLA TRILOGIA IL ROMANZO DI ELEONORA D’AQUITANIA, LA STORIA DELLA PRINCIPESSA CHE SFIDÒ IL DESTINO PER SALVARE IL SUO REGNO
Irlanda, 1166. Dotata di una bellezza straordinaria, di una voce incantevole e di un’intelligenza fuori del comune, Aoife, figlia di Diarmait, re d’Irlanda, ha soltanto quattordici anni quando suo padre viene deposto ed è costretta a seguirlo in esilio in Inghilterra. Solo conquistando il favore e l’appoggio di re Enrico II, padre e figlia potranno tornare in patria e scacciare i loro nemici. E Diarmait sa che Aoife può avere un ruolo fondamentale nell’impresa. Proprio grazie al suo fascino, infatti, la ragazza riesce a sedurre il sovrano inglese, che accetta di aiutarli. Un’alleanza che li condurrà al carismatico Riccardo di Clare, conte di Pembroke e di Striguil, un giovane al servizio del re, ambizioso e affamato di potere. Diarmait promette a Riccardo ricchezza, terre e addirittura la mano di Aoife in cambio del suo aiuto in Irlanda. Ma Aoife non vuole essere una pedina nelle mani dei potenti: consapevole delle sue doti, sarà lei a voler condurre il gioco, a suo vantaggio e alle sue condizioni…
Opulente corti medievali e imponenti fortezze, scogliere a picco sull’oceano e verdi terre d’Irlanda fanno da sfondo a questo avvincente romanzo di Elizabeth Chadwick, che ci regala il ritratto di una nuova eroina, destinata a fare breccia nel cuore di tutti noi.

  • Editore ‏ : ‎ TRE60 (11 giugno 2020)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 444 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8867025910

Sara Valentino Ho letto altri libri della scrittrice Chadwick ma questo è quello che ho amato meno, inarrivabile la trilogia dedicata a Eleonora d’Aquitania. Siamo nel 1166 in Irlanda al cospetto di Diarmait, il Re. Aoife è sua figlia, da lui ha ereditato la scaltrezza e la furbizia e grazie a queste caratteristiche trova aiuto per riscattare le sue terre da Riccardo di Clare, conte di Striguil e Pembroke. LA prima parte del romanzo l’ho trovata più affascinante, la seconda mi ha molto rallentato e ho faticato a finirlo. Non sono riuscita a entrare in sintonia con Aoife che sicuramente ha il pregio di essere una donna estremamente moderna ma poco empatica, molto egoista. Riccardo invece è un personaggio bellissimo dal grande cuore, forse fin troppo melenso come uomo dell’epoca. “Ama i tuoi parenti con tutto il cuore ma non fidarti mai di loro”, una frase tratta dal prologo ma che è a dir poco profetica vedremo poi nel corso degli eventi cmbiare personaggi prima remissivi e poi prepotenti. Il pregio del romanzo è comunque quello di avermi permesso di conoscere un pezzetto di Storia che non avevo ancora approfondito, sicuramente di sprone a leggere altro sull’argomento. Suggerisco di leggere la nota storica a cura dell’autrice, molto interessante per spiegare gli spigoli storici dei personaggi e la grande importanza che ebbe il matrimonio dei nostri per la Storia d’Irlanda. Inoltre vi sono alcune curiosità anche abbastanza colorite degne di nota. Per chi ricorda con piacere Guglielmo il maresciallo, ecco che comprendiamo ora la natura del legame parentale con Aoife che ne fu la suocera.

Virzo Laura AOIFE, donna nel regno di Enrico ll, si differenzia dalle altre per essere stata cresciuta dal padre, un re irlandese, in modo piuttosto selvaggio, rivestendola di una maggiore importanza fin da piccola. Vede le cose in modo molto cinico, combattuta tra le restrizioni della società e l’istinto politico, molto forte nella sua visione di vita. Quasi tutti i personaggi di questo intreccio sono abbastanza negativi: Aoife, Basilia, Raimondo, Enrico ll. Unica nota positiva Riccardo, eroe tragico, ma troppo disponibile per sopravvivere.

Eufemia Griffo Ho iniziato la lettura con grande entusiasmo. Ritrovavo la bella penna di Elisabeth Chadwick, dopo due anni dalla lettura della trilogia dedicata a Alienor di Aquitania.Questo romanzo non ha lo stesso spessore, nonostante la storia sia in realtà molto affascinante. Errori di traduzioni e la prolissità di alcune parti, non me l’hanno fatto apprezzare come mi aspettavo. Spesso ho dovuto interrompere. I personaggi sono tuttavia ben delineati, figli della loro epoca. Aoife incarna la principessa coraggiosa di stirpe celtica. È una donna dura che non cede mai, ma crede nell’amore che è il faro della sua vita. Riccardo de Clere la ama spassionatamente, è il cavaliere buono, coraggioso, senza macchia e senza paura. Mi è piaciuto molto, ed ero incredula davanti al suo destino. Ho dovuto rileggere più volte quando ho capito che la sua vita era alla fine. Riccardo e Aoife hanno vissuto insieme per pochissimi anni.Basilia mi è stata antipatica fin da subito. Avevo intuito di che pasta fosse fatta. Il finale, in effetti, è sorprendente, con il suo ruolo da protagonista inattesa.Un libro che rileggerei, ma le emozioni che ho provato per la trilogia sono ovviamente molto differenti.

Isabella NovelliNon avevo mai letto nulla della Chadwick e il libro mi è piaciuto abbastanza.Ho amato molto Aoife perché la considero una donna molto intelligente e capace di affrontare tutto senza paura. Una bella figura di donna pronta ad affrontare ogni tipo di avversità a cui è stata preparata dal padre che l’ha sostenuta sin dalla più tenera età.Basilia invece mi ha fatto una gran brutta impressione per la sua gelosia e il suo morboso attaccamento al fratello,di cui è succube.All’inizio fa pena perché sembra costretta dalle circostanze,poi si svela per quella che è:una donna senza scrupoli.Il libro è ben raccontato,con alcune parti un po’prolisse e una traduzione un po’ azzardata in alcuni punti e a volte un po’ assurda.Comunque nel complesso è stata una lettura interessante di una scrittrice che non conoscevo

Stefania Scaramucci “Per tutta la vita aveva dovuto convivere con le conseguenze dei massacri e della guerra. Uomini che partivano per il fronte, a volte tornavano e a volte no, lasciando mogli e figli a cavarsela da soli. La paura costante, le preoccupazioni; la ricerca di strategie per restare al sicuro e sopravvivere. L’Irlanda era il suo cuore, la sua anima, il suo sangue ma era così stanca, così stanca di lottare”Questa citazione rappresenta secondo me la giusta descrizione di Aoife la protagonista, personaggio particolare con una forte personalità, forgiata appunto dalle crude vicissitudini specie dell’infanzia.Intorno a lei ruota la trama che narra delle varie guerre e rivolte avvenute nell’Irlanda medioevale, e del suo matrimonio con Riccardo di Clare (interessante personaggio con il quale forse mi sono trovata più in sintonia che con la protagonista ) . Spesso presente anche la figura di re Enrico II di Inghilterra , con piccoli ma graditi richiami alla storia già trattata nella trilogia di Alienor di Aquitania . Anche i personaggi di Basilia e Raimondo mi hanno colpito e sorpreso, probabilmente anche se ai nostri occhi i loro comportamenti sono criticabili, per la mentalità dell’epoca sono molto realistici.Nel complesso però non sono rimasta molto coinvolta da questo romanzo ,salvo alcune parti ,probabilmente per le alte aspettative che avevo dopo aver letto la trilogia de “la regina ribelle” che ho trovato decisamente migliore.

Giancarla Erba Come sempre un’ottima prova della Chadwick che ci racconta un pezzo fondamentale della storia d’Irlanda e d’Inghilterra, la parte che ne ha sancito lo stretto legame i cui effetti vediamo ancora oggi.Diarmait MacMurchada è un re irlandese, titolare del territorio del Leinster ma costantemente minacciato da vicini e rivali, come sempre succedeva nell’antichità. Per salvarsi da minaccia incombente va in Inghilterra per chiede aiuto a quell’Enrico II che vedremo, sgradevole e collerico, nella storia con Ailenor d’Aquitania. Per una serie di circostanze fortuite, l’incarico di aiutare Diarmait va a Riccardo di Clare, conte che non gode della totale simpatia di Enrico. A lui, oltre alle terre, viene promessa Aoife, figlia di Diarmait, ragazzina quattordicenne già molto avvenente. I due si sposano, avranno due figli e vivranno anni che non possiamo nemmeno dire felici, ma volti ad ottenere la stabilità delle terre e a non scontentare il capriccioso Enrico. Fino alla banalissima morte di Riccardo e al tentativo della sorella di usurparne il ruolo.Una storia davvero avvincente dove l’unico personaggio positivo che spicca nella storia è Riccardo di Clare: uomo onesto, morigerato, mai preda di emozioni forti, una persona equilibrata e saggia, sinceramente innamorato della moglie, la cui vita verrà stravolta dall’arrivo dei bellicosi, rumorosi e poco equilibrati Mac Murchada. Diarmait il re col trono sempre in bilico è un uomo collerico, poco avvezzo a ragionamenti profondi, poco affettuoso che riserva qualche attenzione solo all’unica figlia che sicuramente ama, ma che pervicacemente cerca di convincere che l’unica sua possibilità è manipolare tutti per tenersi un castello mal ricostruito e un potere che deve soggiacere a ben due re. Aoife, ragazzina innamorata del padre, fa di tutto per accontentarlo da vivo e anche dopo morto. Fino alla fine non si fiderà completamente del marito, si attirerà le antipatie della cognata che viene trattata con supponenza e superficialità e mal sopporterà l’arrivo delle figlie maggiori di Riccardo. Carattere volitivo ma che non spicca né per passione né per particolare senso pratico ma certamente con grandi capacità diplomatiche al limite della manipolazione. Enrico è descritto per quello che era e per come la Chadwick ce lo aveva già ampiamente mostrato nel suo rapporto con Ailenor e i suoi figli, capriccioso, volubile e manipolabile. Sarà Riccardo il vero fautore del legame indissolubile che si creerà tra Inghilterra e Irlanda, sarà lui che gestirà le questioni politico-amministrative in maniera oculata, fino alla sua morte prematura che causerà lo sconquasso nella sempre fragile corte del Leinster. Basilia, la sorella, fatta sposare a Raimondo LeGres per convenienze politiche nonostante Riccardo l’avesse rifiutato sdegnosamente in una prima fase (e qui il rapporto tra Riccardo e Raimondo inizialmente di grande amicizia, improvvisamente subisce un tracollo immediato e quasi incomprensibile), ne approfitta insieme al marito per prendere il potere alla corte, forte del sostegno dell’esercito di cui Raimondo è comandante. A Aoife non resta altro che rifugiarsi in Inghilterra nei possedimenti del marito e chiedere aiuto come sempre ad Enrico, che manderà dei suoi incaricati a togliere il potere dalle mani avide di LeGres. La narrazione storica è impeccabile e precisa, la Chadwick si prende solo la libertà di interpretare sentimenti e reazioni emotive. Un altro grandissimo romanzo storico, come direbbe NC!!!

Cinzia Cogni Considerato che, a mio parere, la trilogia di Eleonora d’Aquitania di Elizabeth Chadwick è un capolavoro, le mie aspettative nei confronti di quest’altro romanzo erano molto alte; pertanto la delusione di non aver riprovato le stesse emozioni precedenti è stata grande e non mi ha permesso di apprezzarlo completamente.La parte storica e i protagonisti sono ben descritti, eppure risulta tutto molto superficiale, i dialoghi sono molto scarni e nemmeno le scene più sentimentali mi hanno suscitato forti emozioni.Aoife, la principessa d’Irlanda, è una giovane donna ambiziosa, succube del padre, dal carattere forte ma calcolatrice, non si fida di nessuno e tutto ciò che fa è solo ed esclusivamente per il suo tornaconto.Al contrario il marito, Riccardo di Clare,è un uomo e marito sincero, fedele ai suoi impegni, vero ago della bilancia fra Inghilterra e Irlanda; i problemi infatti, sorgeranno dopo la sua morte, tanto che Aoife sarà costretta a chiedere aiuto al re Enrico, per mantenere per lei e i suoi figli, terre e potere.A rendere più accattivante la storia, un po’ piatta in generale, c’è il fascino indiscusso, seppur malvagio, del re Enrico II e quel voltafaccia inaspettato di Basilia, la sorella “sottomessa” di Riccardo.Se volete leggerlo, vi consiglio di non iniziare prima la trilogia di E. D’ Aquitania, forse sarete più oggettivi e lo apprezzerete di più.

Paola Nevola

Forse avevo troppe aspettative dopo aver letto la splendida trilogia di Eleonora d’Aquitania, non che sia rimasta delusa, ma mi aspettavo di più. Prima di tutto sottolineo ciò che mi è piaciuto maggiormente: ed è l’ambientazione in Irlanda che permette di conoscere alcune usanze, le tradizioni del mondo celtico e le guerre tra i vari clan per la supremazia spesso molto brutali. I personaggi sono ben caratterizzati, Aoife e Riccardo, lei a mio avviso scaltra all’inverosimile uno spirito selvaggio che difende come una lupa i suoi cuccioli e il suo territorio, lui appare come il cavalier cortese fedele e leale, gentile, di animo nobile. Però spesso questa relazione cade un po’ nel banale, specialmente nei dialoghi. L’altra coppia dall’amore prima sofferto e che poi si realizza è Basilia sorella di Riccardo e Raimondo la loro frustrazione si trasforma in una rivalsa piena di ostilità e malevolenza nei confronti di Aoife quando resta vedova. La figura di Enrico II non si smentisce, arrogante, prepotente, calcolatore, spudorato. Molto interessante è stato il rapporto tra Aoife ed Enrico spesso svolto alle spalle di Riccardo, una “lotta” di fine astuzia e destrezza psicologica. Lo stile di scrittura è molto piacevole e raffinato, tale da rendere la lettura molto scorrevole, un romanzo avvincente che mi è piaciuto. La mia prossima aspettativa sarebbe di leggere un seguito su Isabella figlia di Riccardo e Aoife che la storia narra come una delle donne più ricche d’Inghilterra e che sarà data in sposa da Riccardo Cuor di Leone a Guglielmo il Maresciallo. Grazie la lettura condivisa offre sempre molti spunti di ricerca, riflessione e confronto.

Giordana Guadagnini Non ho amato questo libro: i personaggi sono poco approfonditi , la parte storica fatica ad emergere quando non è del tutto assente , l’ambientazione ( non so se per incuria dell’autrice o per la traduzione) è piena di refusi ( calzini , lenzuola, danze ecc ) .Forse avevo troppe aspettative dopo la trilogia di Eleonora ; sospetto che nella trilogia, dove la storia ha numerose fonti e documenti , l’autrice non abbia potuto abbandonarsi a voli pindarici in puro stile romance .Non leggerò gli altri romanzi che dovrebbero completare questa trilogia : uno basta e avanza.

Fabiola Màdaro Un periodo storico che non conoscevo affatto, presentato da Elizabeth Chadwick nel modo delicato ed elegante a cui ci ha abituato. La storia d’Irlanda e d’Inghilterra è sicuramente un argomento che dovrei approfondire, anche per comprendere tante dinamiche i cui effetti ancora sono visibili oggi.Aoife è ancora una bambina quando incontra per la prima volta Enrico II, re d’Inghilterra, uomo crudele e spietato che abbiamo già conosciuto come marito di Ailenor d’Aquitania. La ragazza è figlia di un re irlandese che, minacciato da rivali alla conquista delle sue terre, si rivolge appunto a Enrico per chiedere truppe in supporto alla sua battaglia. È così che la giovanissima Aoife incontra Riccardo di Clare, Conte e guerriero, che sarà incaricato di difendere e riconquistare le terre irlandesi contese. Tra le varie ricompense ci sarà proprio lei. Concessagli in moglie, gli darà due figli e una vita per quanto possibile stabile.Il personaggio di Riccardo si distingue tra tutti per la sua lealtà, la sua gentilezza e la sua umiltà. Amerà sinceramente sua moglie e la rispetterà sempre, non avendo mai paura di mostrare i suoi sentimenti.Un romanzo appassionante, in cui la storia la fa da padrona, ma che comunque non appesantisce la narrazione.Grazie a tutti per avermi fatto compagnia in questa lettura coinvolgente e istruttiva.

Giovanna Cosatto Mi ha colpita la figura di Aoife,cosi determinata dall’infanzia,Basilia..voltafaccia incredibile…ho trovato la lettura scorrevole a tratti forse un po’da romanzo rosa ,ma ho conosciuto un pezzo di storia di questa bella Irlanda. GRAZIE

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