La valle dell’Eden di John Steinbeck

Nel paese di Nod, a est de] giardino dell’Eden, dove la progenie di Caino andò a vivere secondo la leggenda biblica e che nel romanzo di John Steinbeck corrisponde simbolicamente alla valle percorsa dal fiume Salinas nella California settentrionale, si intrecciano le storie di due famiglie, gli Hamilton e i Trask. Protagonisti della saga, che va dalla Guerra civile alla Prima guerra mondiale, da una parte il vecchio Samuel Hamilton, immigrato dall’Irlanda; e, dall’altra, Cyrus Trask insieme ai figli Adam e Charles, e ai nipoti Aron e Caleb, gemelli nati dalla misteriosa Cathy Ames, reincarnazione di Eva e di Satana allo stesso tempo, emblema del male nel mondo, con il quale tutti nel corso della lunga vicenda devono misurarsi. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1952 e ora riproposto nella nuova traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini, “La valle dell’Eden” è il romanzo in cui Steinbeck ha creato i suoi personaggi più affascinanti e ha esplorato più a fondo i suoi temi ricorrenti: il mistero dell’identità, l’ineffabilità dell’amore e le conseguenze tragiche della mancanza d’affetto. Al tempo stesso saga famigliare e moderna trasposizione del mito, “La valle dell’Eden” è il capolavoro della maturità di Steinbeck, da cui nel 1955 Elia Kazan ha tratto l’omonimo film con James Dean. Introduzione di Luigi Sampietro.

  • Editore ‏ : ‎ Bompiani (29 ottobre 2014)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 762 pagine

Recensione a cura di Lia Fiori

” ‘Tu puoi! Tu puoi avere la signoria sopra il peccato’ […] La parola ebraica, la parola ‘Timshel’ – tu puoi – implica una scelta. Potrebbe essere la parola più importante del mondo. Significa che la via è aperta…”
Siamo nella Valle del Salinas, nella California Settentrionale, nel paese di Nod, dove secondo il libro della Genesi fu esiliato Caino, macchiatosi di una colpa orribile…Qui si intrecciano le storie di due famiglie, gli Hamilton e i Trask.Si dipana così un intreccio ricco e complesso, che copre un arco di tempo che va dal 1860 al 1920; un’avvincente saga familiare, nella quale sembra esserci anche una componente autobiografica. Samuel Hamilton, infatti, era il nome del nonno materno di Steinbeck.Ma “La valle dell’Eden” è molto più di una saga familiare…
Come si evince dal titolo, è una trasposizione moderna dell’Antico testamento. Numerosi i riferimenti alla Bibbia, e non casuali le scelte dei nomi e delle iniziali di alcuni dei protagonisti: Charles e Adam, Caleb e Aaron. Due Fratelli, come Caino e Abele. Adam come Adamo… La sua Eva si presenta in circostanze misteriose davanti alla sua porta, nessuno sa niente di lei, e del suo passato dice di non poter rivelare molto. Cathe è il suo nome, ed è lei la vera protagonista di questo immenso capolavoro. Un personaggio torbido, ripugnante ed ammaliante allo stesso tempo, “personificazione di Eva, di Lilith e del serpente messi insieme”.
La valle dell’Eden” è un viaggio affascinante, e a tratti inquietante, nel mondo più complesso che ci sia: l’animo umano, del quale Steinbeck sembra essere un grande conoscitore e un attento osservatore. Attraverso il personaggio di Cathe, ma non solo, ne esploriamo gli anfratti più reconditi ed oscuri… È una vera e propria discesa negli inferi della psiche; si arriva a dei livelli di depravazione e crudeltà inconcepibili.
“E chi di noi, con il pensiero, non ha mai sondato le acque torbide? Forse in tutti noi c’è uno stagno segreto in cui le cose più malvagie e orrende germinano…”
Sono tanti i temi affrontati in questo romanzo, che è un affresco della vita umana, in ogni suo aspetto (l’amore, il bisogno dell’uomo di amare e di essere amato; la difficoltà dei rapporti familiari; la guerra; ecc.), ma il perno di tutto è l’eterna lotta tra bene e male.Il male può essere profondamente radicato nella natura di un uomo, come dimostra il personaggio di Cathe, ma l’uomo ha il potere di intervenire sulla propria natura, di redimersi, di scegliere.
 ‘Timshel’… Un’unica parola, ma potentissima. ‘Tu puoi’, tu puoi scegliere chi essere, indipendentemente dalle tue origini, dai traumi del passato e dalle esperienze negative che hai vissuto. Tu sei ciò che sei indipendentemente da tutto e sei l’unico responsabile di ciò che fai e di ogni scelta che compi. Nella battaglia della vita si salva solo chi non smette mai di interrogarsi e accetta di fare quotidianamente i conti con l’eterna scelta tra il bene e il male. Una scelta spesso ardua e complessa, perché il confine tra i due poli è davvero sottile, ma che ci rende protagonisti e artefici della nostra vita.
“È facile, per pigrizia, per debolezza, rifugiarsi nel grembo della divinità e dire ‘non ho potuto fare altro, la strada era segnata’. Ma pensate alla superiorità della scelta. Questo sì che fa di un uomo un uomo”
È Lee, il domestico tuttofare, consigliere e amico fidato dei Trask, a consegnarci questo messaggio. È il personaggio che ho amato di più. Ogni sua parola è una perla di saggezza.
Ho scelto volutamente di non dilungarmi sulla trama, ma spero di essere riuscita a trasmettervi la curiosità di leggere questa straordinaria opera di Steinbeck, talmente ricca e complessa che ogni recensione non può che essere riduttiva. Sono pagine da leggere e rileggere per fare tesoro dei preziosi insegnamenti di Lee.

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