Lady Almina. La vera storia di Downton Abbey Fiona Carnarvon

La nostra condivisa del mese di maggio è stata Lady Almina. La vera storia di Downton Abbey di Fiona Carnarvon

Vi lascio i nostri commenti:

Trama.

L’affascinante e coraggiosa Almina, che era figlia illegittima di Alfred de Rothschild, sposò, nel 1895 lo spiantato conte di Carnarvon, riscattando così la sua nascita col titolo di contessa e portando una ricchissima dote che consentì di salvare dai debiti il castello di Highclere (oggi familiare a milioni di persone con il nome del suo alter ego televisivo: Downton Abbey). Grazie alla ricchezza del padre, Almina poté assecondare le numerose passioni del marito, che amava viaggiare e sperimentare tutte le novità del progresso; ne finanziò persino le spedizioni in Egitto, che culminarono nella scoperta di numerosi tesori, fra cui la famosa Tomba di Tutankhamon. Durante la Prima guerra mondiale, poi, trasformò generosamente Highclere Castle in un ospedale e divenne lei stessa un’infermiera provetta. Romanzo storico, quadro di costume, dramma famigliare, ma, anche commedia dei caratteri, questo libro segue la linea tracciata dal serial, concentrandosi sulla storia di Lady Almina, vero emblema di una generazione che, attraverso la Grande Guerra, tra i giochi di società con l’alta nobiltà inglese e gli affairs con la semplice servitù, ha segnato il passaggio della vecchia Inghilterra dall’età vittoriana a quella di Elisabetta II.

Cassandra Lloyd Sono stata molto felice di aver letto anche questo libro in vostra compagnia. Non avendo ancora visto la serie tv “Downton Abbey” non avevo nessun elemento di paragone e mi sono goduta appieno l’atmosfera del libro. È stato affascinante immergersi tra le pagine di questo volume e scoprire tanti piccoli dettagli della vita di Lady Almina e della sua famiglia.

Isabella Novelli Mi è piaciuto molto perché non conoscevo la storia di Lady Almina se non per aver visto il film che però di Almina parla pochissimo, in quanto analizza solo la venuta di Re Giorgio V a Dontown Abbey. Ho amato molto la parte del libro che narra la scoperta della tomba di Tutankhamon, che conoscevo pochissimo. Un gran bel personaggio Almina e la sua voglia di rendersi utile al prossimo tramite la fondazione dell’ospedale durante la guerra. L’unico lato negativo, forse, come madre, dimostrandosi parecchio assente nell’educazione dei figli, affidandosi spesso e volentieri a governanti ed educatrici, un modo un po’ troppo freddo per educare dei bambini. È anche vero che tutte le cose fatte furono ottenute con la collaborazione del padre che, essendo un Rothschild, era ricchissimo e filantropo che non negava nulla a questa figlia così determinata nel fare le cose. Un libro che mi ha fatto conoscere molte cose, che sono molto contenta di aver letto.

Paola Nevola Premetto che non ho visto la serie tv serie televisiva e ho letto il libro incuriosita dal clamore della serie e perché leggendo la sinossi del libro mi ha incuriosito molto, soprattutto amo il periodo storico.
La storia è incredibilmente affascinante, si dipana dal 1895 agli anni ‘20 ed è uno spaccato dell’alta società inglese, una vicenda vera che attraversa alcune fasi storiche che hanno rivoluzionato la storia mondiale.
Lady Almina è una figlia illegittima di un ricchissimo banchiere e riesce a diventare Contessa grazie alla notevole dote che mette il padre a disposizione e quindi sposare Lord Carnarvon sull’orlo del fallimento economico e rimettere in piedi il magnifico castello di Highclere.
Almina è una giovanissima ragazza che si trova a divenire Contessa di Highclere, ma capirà presto che sarà lei ad appartenere al castello e non viceversa. Highclere è una struttura immensa dove lavorano molte persone suddivisa in piani alti e piani bassi, come una macchina aziendale ognuno ha le sue funzioni distinte e tutto va avanti in maniera impeccabile e anche lei si adatterà alla sua funzione.
I Conti sono parte dell’élite inglese vivono nel lusso più sfrenato, abiti lussuosissimi, viaggi esotici, feste ed eventi mondani nel massimo sfarzo. Il libro ci racconta retroscena, caratteri, amicizie, stile di vita dei numerosi personaggi abbienti e aristocratici, ma anche quello del personale del castello.
Allo scoppio della prima guerra mondiale Almina sarà scossa dalla tragedia che attraversa il suo paese, sente nascere dentro di se la voglia di sentirsi utile, soprattutto si rende conto che c’è bisogno di aiutare i soldati feriti che spesso muoiono per mancanza di cure.
Grazie alla sua ricchezza e ai fondi che il padre continua ad elargire, Highclere diventerà un ospedale coi migliori medici e infermiere da lei selezionati, essa stessa sarà infermiera e si prenderà cura dei feriti. Con la sua influenza nelle alte sfere militari e politiche porterà innovazioni anche sul campo da guerra.
Nella sua vita c’è anche sofferenza ma sempre molta determinazione, anche nel sostenere il marito nei suoi numerosi viaggi in Egitto, Lord Carnarvon finanzierà gli scavi fino alla famosa scoperta della tomba di TutanKhamon.
Dopo la guerra il mondo è cambiato e anche Highclere è cambiata ma rimarrà sempre lì a testimonianza degli eventi, fino alla storia che ci viene raccontata dalla discendente Fiona Carnarvon.
Lo stile di scrittura non è molto buono si nota che non è scritto da una professionista, soprattutto la parte iniziale poi migliora e si lascia leggere con scorrevolezza, è molto approfondito a livello storico, sui fatti accaduti e sulla vita di Almina. A me è piaciuto e lo consiglio a chi ama le Donne con personalità e il periodo storico.

Sara Valentino La storia di Lady Almina è una storia che avrei voluto leggere già da tempo, il motivo è semplice: suo marito fu il celebre conte Carnarvon che sostenne con passione e soprattutto finanziò la spedizione di Howard Carter.
Lady Almina fu una ricca ereditiera, una donna altruista e generosa e nel romanzo viene messo in luce questo suo lato che la portò, durante il conflitto mondiale, a trasformare la sua dimora in un ospedale e a mettersi al servizio dei feriti di guerra come una infermiera.
“Almina non avrebbe permesso a un’inezia come la guerra di impedirle di chiedere ciò che voleva, come’era solita fare, e come sempre trovò soddisfazione”
Chi scrive è Lady Fiona Carnarvon, ottava contessa di Carnarvon e proprietaria del castello di Highclere. Decide di scrivere la storia della sua antenata e lo fa dopo aver raccolto informazioni su registri, lettere e documenti che testimoniano la storia e gli eventi che videro protagonista degli anni tra il 1895 e il 1923 la splendida e ricca Lady Almina.
Va sottolineato il pensiero di Lady Almina, precorritrice di chi negli anni successivi avrebbe sostenuto i diritti delle donne:
“Nelle epoche buie, che non sono poi tanto lontane, ci chiamavano il sesso debole. Non lo siamo mai state, e non saremo mai deboli nel nostro patriottismo. In questo, così come in altre questioni analoghe, non siamo inferiori né superiori, ma solo molto diverse, e sono sicura che saremo utilissime al nostro Paese e alla sua causa se, invece di imitare gli uomini, tentiamo di allargare e forse arricchire lo spirito della vita pubblica essendo, semplicemente noi stesse”
Il romanzo, una sorta di biografia storica degli eventi che ruotarono attorno a questa donna, è anche un tributo allo splendore, alla ricchezza e allo sfarzo delle feste che si tenevano all’epoca nel castello. Viene descritta la dimora in ogni aspetto.
Mi ha colpito molto la passione di Lord Carnarvon per le auto e per la velocità, multato per eccesso andando a 20 km/h, pare davvero incredibile per noi oggi, ma lo splendore delle auto dell’epoca è impareggiabile.
Non posso esimermi ovviamente dal non parlare della tomba scoperta da Howard Carter, quella divenuta famosissima, la tomba di Tutankamon. Naturale pensare alla maledizione che ne scaturì, l’emozione della rottura dei sigilli, la morte del conte e la volontà di Lady Almina di continuare a finanziare Carter per il proseguo degli scavi.

Mariagrazia Pazzaglia Ho letto questo libro soprattutto perché ho amato tantissimo la serie televisiva Dontown Abbey. Devo dire che alla fine questo libro ha poco in comune con questa serie. Più che un romanzo storico, lo vedo come un saggio storico ben scritto, che si legge molto bene. La storia di Lady Almina narrata nel romanzo, è molto interessante soprattutto perché oltre della sua vita, si parla anche del famoso banchiere Rotschield di cui era figlia naturale e della scoperta della tomba di Tutankhamon da parte di suo marito, il Conte Carnavon, e Howard Carter….
Da segnalare la narrazione della Prima Guerra mondiale sua dal punto di vista di Lady Almina, che di quello di chi veramente è stato al fronte…Per cui questo libro scritto da lady Fiona, discendente della famiglia Carnavon, merita di essere letto, soprattutto da chi ama immergersi nelle atmosfere affascinanti del fine ‘800, inizi ‘900.

Fabiana Farina Che gradevole sorpresa questo libro! Ammetto di non aver visto la serie tv Dowton Abbey e di non conoscere, fino a questo momento, la vita appassionante di lady Almina. La atmósfera degli inizi del 900 unita a una scrittura molto particolare e ricca di dettagli, la descrizione della vita quotidiana fatta da balli, feste, cene di gran lusso,interrotte dallo scoppio della prima guerra fino al ritrovamento della tomba di Tutankhamon hanno permesso la scoperta di questa generosissima e grande donna che pur essendo nata con tutte le carte in regola ma da una relazione seppur d’amore però considerata sconveniente per i canoni dell’epoca, e che avrebbe potuto frequentare la nobiltà sin dall’inizio ma che ha dovuto aspettare a muovere i primi passi di giovane sposa per farsi accettare in un ambiente chiuso e piuttosto snob.
Lei che nei momenti cruciali per l’Inghilterra non si è tirata indietro anzi, con i suoi soldi, in realtà con i soldi di suo padre il banchiere Rotschield, fece trasformare il suo castello, Highclere, in ospedale all’avanguardia per i feriti di guerra e che insieme a suo marito Lord Carnarvon, hanno finanziato gli scavi in Egitto fino alla morte di quest’ultimo. Questo è un libro molto interessante, che consiglio vivamente di essere letto.

Giorgia Anella Avendo visto la serie tv che ho amato alla follia, mi sono lanciata senza problemi sul libro. C’entrano poco l’una con l’altro, ma almeno nelle descrizioni della casa mi sono ritrovata e questo mi ha aiutato.
La lettura di questo libro mi ha sorpreso, perché non mi aspettavo un taglio così descrittivo e poco empatico, però non mi è affatto dispiaciuto, anzi me lo ha reso più vero che mai.
Mi è piaciuto molto nel suo complesso e mi ha permesso di conoscere personaggi straordinari e davvero molto altruisti, in particolare Lady Almina che baciata dalla fortuna, ha saputo dispensarne tanta a tutti coloro che l’hanno circondata.
E la parte vissuta in Egitto mi ha rapita: non solo la scoperta della tomba di Tutankhamon, ma ancora di più quando hanno cenato in un’altra splendida tomba, o l’anticamera, non ricordo bene.
La parte della guerra è stata forse un po’ troppo ricca di nomi e vicende, ma ho apprezzato anche questa parte, ho imparato molte cose che ignoravo.
Tutto veramente molto affascinante, in futuro se me lo dovessero domandare, lo consiglierei.

Paola Marchese Anche a me mancano ancora poche pagine ma penso di poter dare un giudizio sulla lettura. Ho trovato la biografia molto interessante e abbastanza ben scritta (tralasciamo i diversi refusi che ho trovato nel testo) anche se si nota il coinvolgimento in prima persona dell’autrice che ha toni sempre super-entusiasti per tutto quello che concerne le attività svolte dall’antenata (ma glielo perdoniamo perché è di parte) pertanto l’unico dubbio che mi viene è legato a quanto sia edulcorato o comunque presentato da una prospettiva sempre positiva e benevola il tutto. In ogni caso trovo che le attività della protagonista, Almina, siano degne di nota, progressiste e coraggiose per l’epoca in cui ha vissuto. Ho apprezzato molto la prima parte in cui vengono descritte le condizioni di vita dei domestici, la struttura della dimora, la vita quotidiana da tutti i punti di vista e la situazione familiare di Almina e di tutti coloro che ruotano attorno alla sua figura. Ho trovato troppo pedante e prolissa la parte legata alla guerra, anche se capisco che sarebbe stato difficile disgiungere la situazione storica di quel momento da quella che stava vivendo la famiglia di Highclere Castle, ma ritengo che si potesse accorciare un po’. In conclusione la lettura è stata interessante, e avendo appena terminato la serie TV legata al testo, non ho potuto fare a meno di leggerla condizionata da quel contesto, ma in fondo non è stato un male anche perché avevo già davanti agli occhi le ambientazioni e persino gli oggetti citati. Direi che in un momento di calma, se dovessero tradurlo, penserei alla lettura anche del successivo.

Elisa Balthazar Questa è stata una lettura istruttiva e un piacevole squarcio sulla società dell’epoca. Siccome è un libro in bilico tra il saggio storico e la biografia, lo definirei un libro per un lettore che voglia essere informato, piuttosto che rilassarsi leggendolo. L’ho trovato accurato e dettagliatissimo, pieno di aneddoti e curiosità. Il lettore viene sopraffatto dalle informazioni sulla moda, la società, l’etichetta, gli edifici, la servitù, la nobiltà, ma anche dalle informazioni sulla guerra, le battaglie, la vita nelle trincee. Ricopre tutto quello che c’è da sapere, dal frivolo al serio.

Eliana Corrado Da amante della serie tv “Downton Abbey” ero molto curiosa di leggere questo libro.
“Lady Almina” si è rivelata una lettura interessantissima, ricca di personaggi (forse troppi) e fatti che, raccontati in modo semplice, proprio come se fosse una chiacchierata davanti a un buon tè, riesce a darti l’esatta sensazione del periodo storico. Ma non è un racconto statico, si viaggia molto con i Carter, e le emozioni dei loro viaggi, delle loro scoperte, soprattutto in Egitto, si vivono in maniera precisa. Molta parte del libro è relativa alla prima guerra mondiale e a come questa colpì anche le classi alte della società e che vide lady Almina farsi generosa paladina della cura dei malati di guerra, mettendo a disposizione di questi la sua tenuta trasformandola in vero e proprio ospedale all’avanguardia, richiamando non solo i medici migliori, ma anche il personale migliore che desse a tutti il giusto conforto anche umano e psicologico.
Avrei gradito, in realtà, un po’ più di storia del contorno popolare della famiglia Carter (poco spazio è dato alla servitù che pure era parte fondamentale della famiglia e della tenuta) e ho trovato invece troppo lunga (e troppo ricca) la parte relativa alla guerra che, forse, mi ha annoiato un po’.
Nel complesso, un libro assai gradevole, non un romanzo, ma che a tratti lo si legge come tale.

Cinzia Cogni Ero completamente all’oscuro di chi fossero Lady Almina ed il marito, il Conte Carnarvon: non sapevo quanta sfarzosa, avventurosa e sofferta fosse stata la loro vita, non immaginavo che scavando nel loro passato mi sarei emozionata.
L’autrice è anche la discendente dei Carnarvon, che dopo aver raccolto fonti e quindi studiato la vita e le imprese dei suoi avi, ha giustamente pensato che tale storia andasse divulgata; sarebbe stato un vero un peccato se coloro che si sono promulgati per aiutare il prossimo e hanno permesso di scoprire alcune delle meraviglie del mondo antico, fossero finiti nell’oblio.
È una biografia che non si limita a descrivere Lady Almina dal punto di vista fisico e psicologico, scava nella sua discendenza, racconta la sua vita prima e dopo il matrimonio, parla delle sue amicizie, del suo modo di vivere, mostrando soprattutto il suo lato caritatevole, la sua determinazione, la sua voglia di aiutare gli altri, la sua meticolosità in tutto ciò che faceva e in cui credeva.
È privilegiata Almina, il padre è Alfred de Rothschild, famoso magnate inglese, e’ a lui che deve la sua fortuna e la realizzazione del suo sogno: allo scoppio della prima guerra mondiale infatti, la signora Carnarvon decide di trasformare il loro Castello di Highclere, un ospedale per i soldati che tornavano dal fronte feriti.
Lady Almina scopre in quegli anni che fare l’ infermiera, occuparsi dei malati, è la sua vocazione, così con la collaborazione del marito e in seguito anche della figlia, salverà la vita a tantissimi soldati e grazie a delle lettere sopravvissute fino a oggi, scopriamo quanto le sue cure, il suo metodo di lavoro e l’avvalersi dei miglior medici e macchinari moderni per l’epoca, abbiano davvero fatto la differenza.
Una donna mondana in apparenza ma dal gran cuore e pure appassionata di archeologia, visto che appena le era possibile si trasferiva in Egitto aiutando il Conte Carnarvon a proseguire gli scavi da lui finanziati, assieme all’archeologo Howard Carter. Saranno proprio loro a scoprire la tomba di Tutankhamon e devo dire che l’emozione di quel ritrovamento traspare davvero nelle pagine del romanzo e per me e’ stato il momento più esaltante di tutto il libro.
Vale proprio la pena leggere questa storia e conoscere i suoi protagonisti, per entrare in questo mondo dorato e scoprirne quel lato umano inaspettato.

Cristina Pozzi
L’ho letto tutto, e l’ho letto anche in fretta, ma direi proprio che non mi è piaciuto. Scrittura sciatta e senza alcun pathos, autocelebrativo, solo le parti sulla Prima Guerra Mondiale e sull’Egitto sprigionano qualche scintilla di interesse e si staccano dal piattume.

Patty Bra Non ho visto la serie televisiva, quindi sono partita senza idee o preconcetti sulla storia. Ammetto che non conoscevo la figura di Lady Almina e ignoravo che fosse la moglie del Conte Carnavon promotore degli scavi e scoperta della tomba di Tutankamon, passaggio che mi ha emozionato molto essendo un amante dell’Egitto antico. L’autrice è riuscita a riportare in vita un’epoca ben precisa, aiutandosi coi dettagli sia dei personaggi che della vita quotidiana, senza tralasciare l’importanza della servitù per mantenere queste residenze immense, i giardinieri, le cuoche ..niente manca al funzionamento di questa macchina e colpisce che ci fosse anche un passaggio da padre e figlio o da madre a figlia, come una discendenza nobile. Almina e suo marito davano molto riconoscimento alla servitù, li trattavano come persone e non come oggetti o con superiorità. L’autrice non tralascia neanche di affrontare i momenti politici del periodo, la guerra, i lord o i personaggi di rilievo che governavano l’Inghilterra. Essendo i protagonisti conti avevano sempre il castello pieno di persone importanti e con alcuni instauravano rapporti stretti. Lady Almina, anche se donna, in un momento difficile come la guerra è riuscita comunque a distinguersi creando un ospedale nel proprio castello, cercando di fornirlo di tutte le attrezzature tecnologiche conosciute e i migliori chirurghi, dando vita alla convalescenza assistita con professionalità ma nello stesso tempo col sorriso, sottolineando l’importanza di serenità per il malato e tenendo contatti con la loro famiglia. Una donna speciale, una lettura interessante, ma se devo fare un appunto lo stile adottato per la scrittura tipo cronaca, non mi ha fatto impazzire. Secondo me avrebbe dovuto dare più anima alla protagonista, Lady Almina, la sua personalità, lo stile di vita, le avventure, le scelte e gli amori avrebbero potuto darne spunto.

Fabiola Màdaro Bellissima lettura!
Non conoscevo affatto il personaggio di Lady Almina Carnarvon e non avendo visto nemmeno la serie “Downtown Abbey” avevo la mente pulita per gustarmelo senza alterazioni. La storia di una ricca ereditiera che però non ha mai smesso di mettere le sue ricchezze e le sue energie a servizio degli altri, rendendosi utile e fondando degli ospedali che durante la guerra hanno permesso di salvare innumerevoli vite.
Indubbiamente per me le parti più emozionanti e travolgenti sono state quelle relative al rapporto che il marito Lord Carnarvon aveva con Howard Carter e alla loro sensazionale scoperta: la tomba di Tutankhamun!
I messaggi tra loro mi hanno fatto emozionare tantissimo.
È un saggio scritto in modo godibilissimo, mai pesante, con le descrizioni della vita dell’epoca, la grande macchia che era la gerarchia della servitù in un castello di quella portata, che hanno reso un quadro preciso e dettagliato di come si viveva in quel periodo. Ci sono innumerevoli informazioni sugli stili, le abitudini, i ritmi, il periodo della guerra e i cambiamenti che essa ha portato alla società.
È stata davvero una lettura interessante e i tanti approfondimenti l’hanno resa ancora più ricca e viva. Grazie a tutte per questa bella esperienza!

Giovanna Cosatto

Grazie!buona domenica anche a te.Lady Almina è  un libro che non mi ha catturato subito ,poi la storia di questa donna mi ha colpito…. la descrizione di quel massacro che è  stata la prima guerra mondiale mi rinnova ogni volta il dolore di sapere che l’uomo è  anche questo….l’ho terminato pensando a questa fantastica donna che ha saputo mettersi al servizio dei malati.bella lettura  . …Grazie della proposta

Eufemia Griffo

Non l’ho ancora terminato ma è un saggio storico ben scritto e di ottimo livello. Rispetto alla serie tv che ho visto e adorato, il libro si configura come un romanzo storico che racconta le vicende di Almina, una donna che si guadagna man mano la stima della nobiltà e attraverso la sua vita, racconta il vissuto di una generazione che ha fatto la Grande Guerra, segnando il passaggio della vecchia Inghilterra dall’età Vittoriana al regno di Elisabetta II.Ci sono poi molti temi trattati nel libro che ti fanno conoscere da vicino, alcune vicende e fenomeni tipici di quel periodo storico. Memorabile il capitolo dedicato alle scoperte delle tombe e dei reperti nell’antico Egitto e la cena nel tempio di Karnak.Un libro sicuramente apprezzabile che personalmente continuerò a leggere per giungere all’epilogo e concludere questa storia molto interessante.

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