L’hurrita. Cronache di Akkad di Luca Vinotto

Mesopotamia, 2324 a.C. Uruk, Ur, Lagash e le altre città-stato hanno dominato la regione per più di mille anni, ma il tempo della loro fiera indipendenza è finito. Un uomo di umili origini ha creato dal nulla un impero, il primo della storia: lo Sharru-kin, Sargon di Akkad. L’ultimo testimone di questa straordinaria avventura è Akki, governatore della città di Kish, che, morente, decide di raccontarla allo scriba Namer. E poiché un moribondo può concedersi un piccolo vezzo, inizia dall’unico principio che conosce: il suo. Giovane guerriero hurrita, è costretto a fuggire prima dal suo villaggio sui Monti Taurus e poi dalla banda di mercenari che l’ha accolto. Giunge nella Grande Pianura, la terra dei cento dialetti e delle cento città che millenni dopo verrà chiamata Mesopotamia. Qui si rifà una vita grazie al suo acume e al suo coraggio e incontra un ragazzino dal presente incerto ma dal grande futuro… Le due vicende -quella di Akki e quella del grande conquistatore- si intrecciano indissolubilmente dentro l’avvicendarsi di eventi storici che ci sorprenderanno. L’Hurrita è il primo episodio di una saga avvincente che vi farà riscoprire una sofisticata società nata agli albori della Storia, decine di secoli prima della fondazione di Atene e di Roma.

  • Editore ‏ : ‎ Arpeggio Libero (9 settembre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 370 pagine

Recensione a cura di Isabella Novelli

“Un tempo ero conosciuto come Akki l’hurrita, il barbaro delle montagne. Ora chi pronuncia il mio nome lo fa con timore e rispetto” .

Così inizia la storia del nostro protagonista: “Giunto al termine della mia vita ho deciso di raccontare ciò che è stato” .

Così Akki narra di quando da ragazzo era dovuto fuggire dal suo villaggio  dopo essersi difeso da un pestaggio da parte degli  uomini malvagi al soldo del suo perfido fratellastro e al termine di questo episodio aveva lasciato il fratellastro agonizzante.

Aiutato da Ustan ,il fabbro del villaggio era fuggito attraverso la pianura sino a quando dopo aver dato una prova di coraggio uccidendo un leopardo,aveva conosciuto due giovani guerrieri Yuri e Yashma e tramite loro era entrato a fare parte dei Servi di Shaushka: “Così iniziò la mia vita con i Servi di Shaushka: come un servo dei Servi, si potrebbe dire. Insieme agli schiavi, una decina di ragazzi più o meno della mia età, mi alzavo la mattina ben prima dell’alba al tocco delicato del bastone di Darek. 

Con loro accendevo i fuochi da campo, foraggiavo le bestie e preparavo il pasto mattutino per gli uomini”

Dopo aver superato una serie di prove,

tempo dopo diverrà un guerriero e dopo una serie di combattimenti giungerà il momento in cui ucciderà un uomo,un episodio drammatico ch’egli descrive con molta crudezza e realismo:”Strinsi i denti e lo colpii con la lancia mettendoci tutta la forza che avevo. La punta di selce si immerse all’altezza del cuore e uno spruzzo di sangue schizzò dalla ferita. Il corpo si agitò convulsamente per un lungo istante, poi tornò immobile. Esalai un lungo sospiro. Il più è fatto, mi dissi, hai ucciso il tuo primo uomo.”

Presto imparera’ che “quando il re gli chiama, bisogna partire” e tra i guerrieri tra una battaglia e l’altra diventerà uomo.

Un libro che analizza il popolo  degli Hurriti( che furono una popolazione mesopotamica, di cui vi è traccia a partire dalla metà del III millennio a.C),in tutte le sue tradizioni e usanze. Un romanzo avvincente con una sequela di vicende che si susseguono l’una all’altra ,con una narrazione storica precisa e puntuale che tiene incollati i lettori fino alla fine.

Un  libro che analizza un periodo poco conosciuto della storia antica ,con una scrittura molto scorrevole ed una storia bella e interessante destinata a lasciare il segno. Una vicenda che merita di essere letta sia per la bella  ambientazione sia per il protagonista  che ci trasporta nella sua vita piena di episodi unici ed  avventurosi. Una storia davvero imperdibile ed emozionante di cui si consiglia la lettura.

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