L’ULTIMO SOLDATO DI MUSSOLINI – ANDREA FREDIANI

All’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, la vita di Ulisse Savino, un reduce della milizia fascista, è distrutta. Respinto dalla compagna, ignorato dalla stessa figlia, disorientato dalla caduta di Mussolini e del fascismo e pieno di vergogna per il tradimento italiano nei confronti della Germania nazista, non vede vie d’uscita. Ma la creazione della Repubblica di Salò fa rinascere in lui nuove speranze. Unitosi con ritrovato entusiasmo alle file della Legione d’assalto Tagliamento, non vede l’ora di poter affiancare i nazisti nella lotta contro gli Alleati. La realtà che lo attende però è ben diversa e lo porterà a scontrarsi con i partigiani e la popolazione che li sostiene, e a confrontarsi con rastrellamenti, fucilazioni, violenze e soprusi di ogni sorta. Col progredire di questa guerra fratricida, le sue convinzioni cominciano a vacillare; gli eventi di cui è testimone lo spingono a cercare uno scampolo di umanità in un immaginario rapporto con la figlia, e i suoi occhi prendono a guardare in modo diverso coloro che si battono per liberare l’Italia dal giogo del nazifascismo.

  • Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori (4 novembre 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 416 pagine

Recensione a cura di Claudia Pellegrini

“Una catasta di oggetti per raccontare una vita”.

A chi non è capitato di mettere in ordine oggetti appartenuti al passato dimenticati in una polverosa cantina? È proprio quello che succede a Flavia nel 1970, donna ormai adulta che culla dentro di se un’immagine di suo padre che forse non appartiene alla realtà. Il rapporto con l’uomo infatti è sempre stato difficile, condizionato da una madre che lo disprezzava e che, di conseguenza, le ha trasmesso un’idea distorta di quell’uomo che l’ha tradita e che, per di più, è stato un fervente seguace del Regime. Passati molti anni però Flavia, grazie al ritrovamento degli oggetti appartenuti all’ormai defunto padre, cambierà idea su di lui, grazie anche al racconto che di lui le farà l’amico Alfio che purtroppo ha assistito alla sua morte.

Andrea Frediani in questo romanzo ci non racconta solamente la storia di uomo, Ulisse Savino, ma dipinge il quadro di un’epoca intera, un pezzo di storia del nostro paese, doloroso sì ma anche affascinante. Siamo nel settembre del 1943, il maresciallo Pietro Badoglio (capo del governo e maresciallo d’Italia) annuncia via radio alla popolazione italiana l’entrata in vigore dell’armistizio di Cassibile, firmato con gli anglo-americani: 

“Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.

Molti soldati in servizio abbandonano le armi e tornarono alle loro case da civili. Chi credeva fermamente nel fascismo si sente frustrato, non sa che fare, si sente allo sbando e tentenna sul da farsi: unirsi agli antichi alleati germanici o combattere nella Resistenza? Questo è anche il dubbio che attanaglia il nostro Ulisse, il quale rientrato a Roma a seguito dell’armistizio si ritrova coinvolto in prima persona nella guerriglia che scoppia in città, e che rende strade e piazze a lui così familiari simili ad un vero e proprio campo di battaglia:

“Ulisse continuava a sentirsi uno spettatore degli eventi. Sapeva bene che come soldato avrebbe dovuto esserne attore, ma finchè non capiva da quale parte, si sentiva impotente. Non osava unirsi ai tedeschi senza la sensazione di tradire il proprio popolo, ma neanche combatterli apertamente senza sentirsi un traditore dei patti e delle idee fasciste, cui anche lui aveva aderito con entusiasmo”.

Su di lui pesa come un macigno il rapporto pessimo con sua figlia. Vorrebbe poterlo recuperare in qualche modo, vorrebbe che la ragazza fosse fiera di lui, che lo considerasse un eroe, ma nonostante il tentativo di avere un ennesimo colloquio le cose non vanno come vorrebbe. Sua moglie rosa dal rancore per le sue continue scappatelle ha trasmesso l’odio che prova per suo marito anche alla figlia, e questa cosa porta la ragazza ad accoglierlo freddamente, con estrema indifferenza.

“… non aveva più niente per cui valesse la pena di combattere e sopravvivere. Niente e nessuno”.

 Ulisse si arrende e decide di morire, ma mentre sta per premere il grilletto dalla radio accesa sente una voce a lui ben nota, quella di Mussolini in persona, esortare la popolazione italiana a eliminare i traditori, unirsi ai tedeschi e ricostruire la milizia fascista. Ulisse adesso sa cosa deve fare, sa come redimersi agli occhi di sua figlia: diventerà un legionario e combatterà per un ideale in cui crede. Ma è proprio così? Ulisse crede davvero in ciò che fa?

Qualunque guerra depersonalizza l’individuo, toglie qualsiasi residuo di umanità rendendo gli uomini simili a fiere che si sbranano tra di loro assuefacendoli alla violenza:

“Che si trovassero di fronte giovani o vecchi, sani o malati, civili o combattenti, ormai procedevano come se si trattasse di svolgere la più banale routine quotidiana”.

Con il passare dei mesi, di rappresaglia in rappresaglia, Ulisse inizia a dubitare di ciò che sta facendo, non è più sicuro che la strada che ha scelto sia quella che potrebbe portarlo ad essere visto da sua figlia come un eroe, un uomo che ha combattuto per l’ideale giusto. E mentre gli altri legionari festeggiano dopo ben cinque giorni di rastrellamento in seguito alla vittoriosa Operazione Piave, l’uomo arriva al limite:

The two friends Adolf Hitler and Benito Mussolini meet at a railwaystation in 1943

“Non gli pareva che ci fosse nulla da festeggiare; piuttosto c’era da celebrare un funerale: quello delle loro illusioni e speranze, e ancor più, della loro umanità”.

Si rende conto che seppur combattere per un ideale sia un gesto nobile, questo non può andare oltre il lecito. Prendersela con chiunque, giustiziare degli esseri umani a sangue freddo senza poi averne alcun rimorso non è qualcosa che gli appartiene. Meglio dunque disertare, tradire un ideale ma avere la coscienza pulita. E Ulisse sceglie di gettare alle ortiche la divisa da legionario e passare dall’altra parte della barricata. Forse unendosi ai Partigiani riuscirà a riscattarsi agli occhi di sua figlia, forse la strada giusta da intraprendere è proprio quella.

Uno spaccato di storia contemporanea dunque, un pezzo del nostro passato recente raccontato attraverso gli occhi di un uomo, che forse ai più risulterà un tantino impopolare, in maniera semplice, chiara, realistica e molto fedele alla verità storica. Risulta interessante inoltre la scelta dell’autore di far arruolare il protagonista in una delle legioni più note e controverse dell’epoca, quella Tagliamento, passata alla storia per essere stata particolarmente attiva nel coadiuvare le operazioni militari tedesche nella repressione anti partigiana della zona del Monte Grappa, mietendo circa 500 vittime nei rastrellamenti, e catturandone altrettante da inviare nei campi di concentramento.

Ma questo romanzo dimostra anche quanto si possa perdere di vista la propria umanità durante la guerra, quanto sia facile abbandonarsi alla violenza se da essa si è circondati, e come il confine tra buoni e cattivi sia labile, o meglio, cessi si esistere, perché in guerra nessuno può dirsi buono se imbraccia un’arma.

“Ma se durante la guerra aveva imparato che non tutte le persone cattive avevano scelto la parte sbagliata e quelle buone quella giusta, adesso aveva anche la conferma che un conflitto come quello, lontano dal fronte dove il nemico, spesso, non aveva volto, aveva finito per corrompere tutti”.

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.