Omero, Iliade – Alessandro Baricco

Alessandro Baricco riscrive l'”Iliade” di Omero, interviene sforbiciando il testo, togliendo le ripetizioni senza riassumere ma usando il testo originale. Sceglie di eliminare tutte le scene con le apparizioni degli dei, rende il linguaggio vivo e la narrazione soggettiva. Un modo nuovo di leggere l’Iliade

  • Editore ‏ : ‎ Feltrinelli (14 gennaio 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 176 pagine

Recensione a cura di Cinzia Cogni

“Voglio raccontarvi quel che so, perché anche voi capiate quello che io ho capito: la guerra è un’ossessione dei vecchi, che mandano i giovani a combatterla.”

Ho iniziato a leggere questo libro con un po’ di timore e pregiudizio, riuscire a tradurre un capolavoro di tale portata e riscriverlo sotto forma di romanzo, non è assolutamente facile, nemmeno se l’autore in questione è Alessandro Baricco.
Nella prefazione infatti,  lo stesso scrittore ammette di essersi fatto aiutare dalla grecista e traduttrice Maria Grazia Ciani e dalla nota autrice Paola Lagossi, che l’hanno aiutato a snellire le parti ripetitive, cercando di rendere la lettura più semplice, ma senza stravolgere niente.
L’unica eccezione che si è permesso Baricco, riguarda l’aver tagliato le parti inerenti gli Dei, ossia, il loro intervento che influenza i vari eventi e la guerra; e questo perché, a suo dire, interrompono la narrazione e non sono necessarie al fine della storia…
“Se quindi si tolgono gli dei da quel testo, quel che resta non è tanto un mondo orfano e inspiegabile, quanto un umanissima storia in cui gli uomini vivono il proprio destino  come potrebbero leggere un linguaggio cifrato di cui conoscono, quasi integralmente,  il codice.”

Consiglio comunque, prima di iniziare questa lettura e comprendere meglio le scelte stilistiche dell’autore,  di leggere la prefazione dove Baricco spiega in modo chiaro e sincero il motivo di ogni  sua “licenza” e modifica apportata. La narrazione ad esempio, è soggettiva, non raccontata dal narratore esterno, e poi ci sono delle frasi aggiunte dall’autore, scritte in corsivo per non creare equivoci.

“Quando i nostri posarono il corpo di Patroclo su una lettiga, al sicuro, Achille si avvicinò. Posò le mani sul petto del suo amato, con dolcezza, quelle mani abituate a uccidere, gliele posò sul petto, e si mise a gemere, senza tregua, come un leone a cui, nel cuore della foresta, un cacciatore abbia rapito i cuccioli.”

L’Iliade, il poema epico attribuito a Omero, bene o male, lo conosciamo tutti; ambientato ai tempi della guerra di Troia intorno al 75 a.c., nel decimo e ultimo anno di guerra,
ha come protagonista Achille, eroe leggendario della mitologia greca, che a causa dell sua ira contro il re Agamennone per avergli sottratto la schiava Briseide, si rifiuta di combattere a fianco dell’esercito greco. Solo la morte dell’amico e amato Patroclo, che si sostituisce ad Achille e che per questo viene ucciso da Ettore, lo convince a combattere nuovamente e a vendicarsi nel modo più credele possibile.
Una volta ucciso Ettore infatti, Achille porta via il corpo negandogli la sepoltura…
Priamo, l’anziano re e padre di Ettore, non sopportando tale dolore, giungerà alla tenda di Achille supplicandolo di ridargli il corpo del figlio. Quest’ultimo passaggio, a mio parere, resta uno dei più belli di tutta l’opera, quello che ogni volta mi commuove e che l’autore è riuscito a riscrivere perfettamente.

“...Abbi pietà di me, Achille, nel ricordo di tuo padre: se hai pietà di lui abbi pietà di me che, unico fra tutti i padri, non ho avuto vergogna di baciare la mano che ha ucciso mio figlio.”

Naturalmente tra i protagonisti ci sono anche Elena, Paride, Menelao, Ulisse, e tutti gli altri personaggi importanti o minori, che vengono citati e descritti nel poema di Omero e che Baricco riporta senza nessuna eccezione.
Ho sempre amato questa storia per i suoi miti e i suoi ideali che tramanda dalla notte dei tempi, e ho sempre visto nei suoi protagonisti una sorta di supereroi che ancora oggi mi affascinano più di quelli dei fumetti moderni…ma a renderla speciale, per quanto mi riguarda, è sempre stata la poesia che emana e i sentimenti che suscita, una caratteristica unica e difficilissima da copiare.
Come Baricco sia riuscito a mantenere uno stile poetico in questa rivisitazione, per me  è un bellissimo mistero, che trasforma  “Omero, Iliade” in un vero e proprio romanzo dove l’avventura, i gesti eroici e le battaglie si fondono con i vari momenti emozionanti e dolorosi.

“Ettore, il morto trascinato da Achille per tre volte intorno alle mura della sua città, lo dovete ricordare vivo, e vittorioso,  e splendente nelle sue armi d’argento e di bronzo… ricordatevi di me, ricordatevi di me, e dimenticate il mio destino.”

Passano i secoli eppure questa poema non smette mai di affascinare le varie generazioni, e cercare di riproporlo in modo che sia più accessibile a tutti, è un’idea che ho apprezzato tantissimo; ciò non toglie nulla all’originale, anzi, magari invoglia qualcuno a rileggerlo… consigliatissimo!!!

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.