Tutankhamen di Howard Carter

Christian Greco (Prefazione), Maurizio Vitta (Traduttore)

Il ritrovamento della tomba di Tutankhamon, avvenuto nel 1922, rappresenta senza dubbio una delle avventure archeologiche più esaltanti di tutti i tempi, e certo la più interessante delle scoperte avvenute nella leggendaria Valle dei Re. Fu il gruppo guidato da Howard Carter e lord Carnarvon a penetrare per primo tra i tesori del faraone, sopravvissuti ai secoli e alle razzie dei predoni. Gli scavi misero in luce un tesoro insospettato di arredi funebri e di suppellettili della vita quotidiana di allora, contribuendo ad approfondire notevolmente la conoscenza dell’arte e della società egizie del XVI secolo avanti Cristo. La figura del giovane sovrano Tutankhamon emerge, forte e suggestiva, dagli oggetti che gli sono appartenuti, mentre attraverso il minuzioso racconto di Carter riviviamo con immediatezza e trasporto le aspettative e le sorprese di un’impresa archeologica che ha fatto storia.

  • Editore ‏ : ‎ Garzanti (28 ottobre 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 444 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Una lettura che mi ha emozionata, mi ha avviluppato in una spirale temporale e teletrasportata nella Valle dei Re del 1922. Ebbene in questo anno 2022 si celebrano i 100 anni dalla scoperta della tomba di Tutankhamon a opera di Howard Carter. Uno tra i più celebri archeologi che la nostra umanità abbia incontrato. Visse tra il 1874 e il 1939 e a lui si devono le scoperte, oltre a questa, di Thutmosi IV, di Hatsehepsut e di Amenofi I.

Il testo di cui parliamo oggi è particolare perchè si tratta delle parole di Carter, il suo resoconto minuzioso e dettagliato dei tempi antecedenti la scoperta, delle disillusioni ma anche della temperanza che lo ha spinto a non demordere. La prima edizione risale al 1973, questa è nuova ma differisce esclusivamente per la bellissima prefazione che la impreziosisce ulteriormente, a opera di Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino.

Leggerlo è stato un viaggio nel tempo ma anche un viaggio a ritroso in me stessa verso le mie passioni originarie, ho trattenuto il fiato, mi sono emozionata come non saprei nemmeno scrivere. Il resoconto, una sorta anche di Diario se vogliamo, è una importantissima testimonianza narrativa che permette a tutti noi, lo ha fatto nel corso dei decenni, di rivivere i momenti del ritrovamento. L’edizione originaria era di tre volumi pubblicati rispettivamente nel 1923, 1927, 1933.

Con l’incondizionata adesione del mio collaboratore, Mr. Mace, dedico questo resoconto alla scoperta della tomba di Tutankhamen alla memoria del mio caro amico e collega, lord Carnarvon, scomparso nel momento del suo trionfo. Senza la sua instancabile generosità e il suo costante incoraggiamento, il nostro lavoro non sarebbe mai stato coronato dal successo”

Carter parla della Valle dei Re definendola, a ragione, e anche solo per il nome, uno scenario romantico, capace più di altri di stimolare la fantasia.

Era ormai l’ultimo periodo di lavoro nella Valle, dopo sei stagioni di scavi senza alcun risultato, stavano per dichiararsi sconfitti. In soli cinque giorni si è compressa una stagione di ricerche. Nel demolire le vecchie baracche degli antichi operai per poi mappare il tutto scoprirono un gradino… Provate solo a immaginare… Poi tutto il racconto è un excursus da tenere il fiato sospeso, porta dopo porta, corridoio dopo corridoio da sgomberare, abbattere per poi giungere finalmente alla camera sepolcrale. Non erano certi che si trattasse della tomba che cercavano, poteva essere solo un deposito. I tesori che vi trovarono erano di valore inimmaginabile e da non credere. Soprattutto se pensiamo che i ladri di tombe avevano già fatto visita, probabilmente millenni prima, alla tomba del Re.

Nel profondo silenzio che regnava in quel momento, la nostra emozione si fece più profonda: il passato e il presente sembravano incontrarsi”

A corredo del testo trovate le appendici con le relazioni relative all’esame della mummia e delle ghirlande di fiori. Molto interessanti sono le parti dedicate alla cura, l’imballo e il trasporto dei ritrovamenti, la possibilità che si ebbe di comprendere in quegli anni qualche notizia in più circa i riti egizi legati alla morte, sepoltura, oltretomba grazie naturalmente a un ritrovamento intatto e al corredo funebre. La descrizione è minuziosa circa il tesoro trovato, le modalità di apertura del sarcofago e delle tre bare, la mappatura dell’intera struttura. Vivide le descrizioni delle operazioni man mano che vennero eseguite, delle statue a guardia del Re che pare anche a noi di poter vedere. A corredo numerose fotografie in bianco e nero.

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