Wolf Hall di Hilary Mantel

A cura di Jessica Pennini

Wolf Hall è il primo libro di una trilogia dedicata a Thomas Cromwell, personaggio di spicco alla corte di Enrico VIII Tudor. 

Ho trovato interessante già la scelta del titolo, che richiama il nome di una località in cui vive la famiglia Seymour, tra cui Jane che sarà la terza moglie del re. 

Avevo già letto questo libro per la mia tesi di laurea e da subito sono rimasta colpita dal grande lavoro di ricerca storica compiuto dalla Mantel e dal suo stile di scrittura che riesce a far immergere il lettore nella storia senza mai annoiarlo. 

Tuttavia consiglio di leggere questa trilogia se si ha già un minimo di conoscenza storica sui Tudor, infatti i personaggi sono davvero molti (tutti realmente esistiti) e con nomi simili, cosa che può creare confusione se non si conosce un pò questa pagina di Storia. Al centro del romanzo abbiamo senza dubbio gli intrighi di corte che porteranno Enrico VIII a trovare il modo di sbarazzarsi della sua prima moglie, Caterina d’Aragona, per poter convolare a nuove nozze con Anna Bolena. Il tutto però viene spiegato attraverso la figura di Cromwell. 

Figlio di un semplice fabbro, sarà prima a servizio del Cardinale Wolsey e dopo la disgrazia di quest’ultimo si farà sempre più strada fino a diventare un consigliere fidato per Enrico VIII. Viene descritto come un uomo di grande cultura, ma anche molto scaltro: nonostante non veda di buon occhio il nuovo matrimonio del Re, obbedisce comunque ai suoi ordini a riguardo e ottiene anche la fiducia di Anna Bolena, almeno inizialmente.

“Si dice che conosca a memoria tutto il Nuovo Testamento, e dunque è il servitore giusto (…) Sa redigere un contratto, addestrare un falco, disegnare una mappa, fermare una rissa per strada, arredare una casa, corrompere una giuria.”

Da queste parole potremmo definirlo un uomo “multitasking” per usare un termine moderno, dunque proprio quello che serviva al Re.

Questo libro copre un lasso temporale di circa sette anni, cioè da quando Enrico posa gli occhi su Anna passando attraverso la sua famosa Grande Questione, in cui il sovrano si affanna per annullare il suo primo matrimonio cercando al tempo stesso di farla sembrare una cosa essenziale per non sentire rimorsi di coscienza, giustificando il tutto con la religione a cui lui dà molta attenzione.

Infatti la stessa Caterina disse “io però so che lui ha bisogno di essere dalla parte della luce”.

 

Trama. Thomas Cromwell era il figlio di un fabbro di Putney. Un uomo capace di redigere un contratto e addestrare un falco, di disegnare una mappa e sedare una rissa, di arredare una casa e corrompere una giuria. Architetto machiavellico del regno di Enrico VIII e artefice dei destini della dinastia dei Tudor, il protagonista del romanzo di Hilary Mantel emerge qui in tutta la sua contraddittoria umanità. Cromwell venuto dal nulla, dedito ai mestieri più disparati – mercenario in Francia, banchiere a Firenze, commerciante di tessuti ad Anversa – in virtù delle sole doti intellettuali; Cromwell, di cui il re si servirà per ottenere il divorzio da Caterina d’Aragona e sposare Anna Bolena, dando così un nuovo corso alla storia della Chiesa inglese. Hilary Mantel ci dà un ritratto dell’Inghilterra dei Tudor nel quale il fascino di un’epoca lontana conosce uno splendore rinnovato che, pur senza tradire la cronaca degli eventi, nulla ha in comune con la polverosa distanza di una remota pagina di storia: perché in Wolf Hall riusciamo a sentire l’odore acre della lana impregnata dalla pioggia e della terra sotto i piedi, il rilievo delle ossa sotto la pelle, il solco lasciato dai carri nel fango, il fruscio dei topi nei materassi.

  • Editore : Fazi; 2 edizione (10 aprile 2014)
  • Lingua: : Italiano
  • Copertina flessibile : 779 pagine
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